Ipotesi di regolarità nella dinamica sismo tettonica di Marisa Grande – parte II

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di Marisa Grande

Ipotesi di regolarità nella dinamica sismo tettonica di Marisa Grande – parte II

uno studio di Marisa Grande relativo alla regolarità implicita nella dinamica sismotettonica, che fa seguito agli articoli qui pubblicati sui terremoti storici della Puglia e alla regolarità geometrica insita in tutte le forme delle natura.
Qui la parte I

 

Iter della ricerca
Basata sul presupposto antico che esista una sistematicità all’interno dell’apparente caos della natura, la ricerca di una struttura portante che possa sostenere una regolarità insita anche nella dinamica sismotettonico ha animato i miei studi svolti all’interno del Movimento culturale Synergetic-art, attivo sin dagli anni ’70 del ‘900 e reso ufficiale nel 1990.
La teoria delle “celle geomagnetiche e geomorfologiche“, alla quale sono prevenuta in tale ambito di ricerca, in virtù della dimostrazione dell’esistenza di una regolarità geometrica nella distribuzione dei terremoti, sottrae alla dinamica tellurica quel prevalente grado di casualità e di imprevedibilità che apparentemente la caratterizza, ma che è ancora sancita in ambito scientifico per la mancanza dei modelli matematici simili a quelli già attivati in meteorologia, a tutt’oggi richiesti, ma senza risposte adeguate, a sismologi, a geologi, a vulcanologi …

Agli operatori in ambito scientifico va tuttavia il merito di aver posto maggiore attenzione e sviluppato mezzi per il monitoraggio, la misurazione, la divulgazione delle problematiche che interessano la Terra, favoriti da internet e da siti specifici di sismologia, che offrono la possibilità di conoscere in tempo reale la distribuzione dei fenomeni tellurici, planetari, regionali e locali, dei quali in precedenza non si poteva avere conoscenza puntuale e immediata, ponendo così anche le basi per lo sviluppo di una nuova coscienza individuale degli abitanti del pianeta nei confronti dell’ambiente.

Cronistoria dell’iter di divulgazione della “Teoria delle celle geomagnetiche e geomorfologiche”

In base a questa premessa, la divulgazione dello stato dei fatti relativo alla dimostrazione della regolarità esistente nella manifestazione dei terremoti si è resa per me necessaria sin dagli inizi degli anni Duemila, quando si è creata una maggiore attenzione intorno all’incremento di fenomeni distruttivi che già negli ultimi anni del secolo trascorso avevano interessato particolarmente alcuni luoghi ad elevato rischio sismico.

Nell’iter necessario a completare il mio programma, preposto per lo sviluppo di quella formulazione teorica basata su modelli geometri misurabili con elementari calcoli matematici, vi sono stati dei momenti fondamentali, da poter considerare “obiettivi temporaneamente raggiunti “.

Ciò, comunque e sempre con la consapevolezza che le tappe raggiunte nella dimostrazione della validità dei miei modelli (pur elaborati sulle fonti diffuse attraverso le carte geografiche ufficiali appartenenti al patrimonio mondiale e perciò le più attendibili per apporre le rilevazioni fatte dai sismografi e diffuse dagli autorevoli organi di ricerca e di divulgazione, come quelli dell’INGV -Istituto Nazionale Geofisica e Vulcanologia, tutte operanti ai fini di diffondere conoscenza scientifica socialmente utile) erano da intendersi ancora solo come tappe di un più vasto processo di programmazione, ritenuta necessaria per la regolamentazione richiesta dal mondo scientifico.

In considerazione di quanto sopra esposto, la allora nascente “Teoria delle celle geomagnetiche e geomorfologiche” fu da me presentata il 12 dicembre 2004 nel Simposio mondiale organizzato dall’Associazione culturale “Non solo Terra” di Cagliari, come specifica “ipotesi di lavoro”, personale e interpersonale, svolta all’interno del Movimento “Synergetic-art”, con aggiunta dell’offerta da parte mia della possibilità di poter accogliere nel team operante all’epoca tutti coloro che avessero voluto, e potuto, collaborare.

Da allora, per ottenere puntuali verifiche, ho impiegato fino ad oggi altri sedici anni di dimostrazioni di conferme della validità di tale teoria, ottenute tramiti elaborazioni sistematiche.

Si tratta di un tempo molto lungo se si considera che nel frattempo si sono verificati molti terremoti, anche altamente distruttivi, mentre si è ancora in attesa che possano essere gli scienziati preposti a raggiungere, magari per vie molto complesse, i medesimi risultati da me proposti per via semplice, e attivare, ma di man-loro, gli stessi rimedi di prevenzione e di protezione del territorio!

La prima conferma della validità delle ipotesi formulate avvenne immediatamente, solo quattordici giorni dopo, la mia presentazione fatta in pubblico e sostenuta da slides dimostrative nel suddetto Simposio mondiale di Cagliari del 12 dicembre 2004. Ossia il 26 dicembre 2004 uno spiacevole evento sismotettonico interessò il Sud-est asiatico con un rilevante fenomeno catastrofico, composto da un terremoto di Magnitudo compresa tra 8.9 e 9.3 della scala Richter e di un conseguente tsunami che devastò l’Oceano indiano e il Sud-est asiatico e interessò anche le coste occidentali dell’India e quelle orientali dell’Africa, provocando ampia devastazione e oltre 250.000 vittime.

Un imponente movimento sottomarino si era verificato nell’area di subduzione lungo la Fossa indonesiana, che, secondo il modello di “Cella geomagnetica e geomorfologica vibrante ad armonica sei” della relativa teoria presentata, coincideva con l’area periferica della cella geomorfologica avente il centro geomagnetico nel Mare Meridionale Cinese.

Foto 1: La cella geomorfologica che comprende la mini-placca della Sonda, soggetta a rilevanti ripercussioni sismo tettoniche connesse con l’attività vibrazionale della Terra, dovuta alle oscillazioni intorno al suo asse obliquo.

A seguito del catastrofico terremoto di M 6.9, avvenuto all’Aquila il 6 aprile 2009, presentai la “Teoria delle celle geomagnetiche e geomorfologiche” nella Sez. Poster alla Prima Conferenza Nazionale dell’ISPRA (Istituto Superiore per la Ricerca e la Protezione dell’Ambiente), svoltasi a Policoro (MT) il 10-12 ottobre 2010.

Foto 2: Marisa Grande, “Archetipi e celle geomorfologiche “, poster presentato alla Prima Conferenza Nazionale dell’ISPRA, svoltasi a Policoro (MT) il 10-12 Ottobre 2010, sul tema della “Geomitologia”.

In quel consesso venne proposto un nuovo metodo di ricerca denominato “Geomitologia”, che prevedeva di prestare la dovuta attenzione alla relazione esistente tra i luoghi indicati “a rischio sismotettonico” e una tradizione orale o scritta sui fenomeni che li hanno interessati nella loro storia anche remota, oltre che ricercare sul posto le tracce architettoniche significanti, come templi dedicati a specifiche divinità protettrici dei luoghi. Ne derivava che gli studiosi dei fenomeni sismotettonico erano “quasi paternamente” esortati dagli organizzatori, essi stessi scienziati dei diversi settori di ricerca (in primis il dott. Mario Aversa di Roma), di stabilire più strette connessioni tra la tradizione popolare, la storia dell’arte, l’archeologia, la paleo e archeo-astronomia, ossia ad aprirsi al mondo fenomenico con una lettura interdisciplinare, attivare un “approccio sinergico”, meno settorialmente specialistico, poiché si era constatato che senza tale apertura alla globalità del mondo fenomenico non si poteva uscire da uno stato di impasse, non certo risolutivo per la ricerca e per la salvaguardia del territorio, cui è preposto l’Ente di ricerca ISPRA. (Marisa Grande, La geomitologia è una scienza nuova a carattere interdisciplinare che salvaguarda il territorio, in Corriere salentino 10 ottobre 2010).
In realtà, considerate le molteplici componenti in gioco, si presentava difficile l’elaborazione di un “modello matematico unico” che comprendesse le infinite variabili dovute alla intrinseca complessità dei fenomeni naturali. Fu nella stessa sede di Policoro che venne presentato il progetto tecnologico di cui ho parlato nella prima parte di questo scritto, che prevedeva la misurazione tramite GPS delle modifiche del terreno, registrabili ad ogni passaggio orbitale dei satelliti artificiali, che è stato poi applicato sul territorio dell’Aquila devastato dal terremoto del 2009 e nel Centro-Italia, dopo i terremoti di agosto 2016 e di Gennaio 2017, per la verifica delle modifiche morfologiche determinate da quei rilevanti sismi..

In seguito, proprio per la sua aderenza ai metodi della nascente Geomitologia, ho reso maggiormente nota e in forma dettagliata la “Teoria delle celle geomagnetiche e geomorfologiche, pubblicando il saggio “La precaria armonia del cosmo“, Ed. Besa 2012, e attraverso conferenze e articoli in riviste cartacee e nel Web.

Dal 10 maggio 2012 pubblico nel blog:

http://synergeticart.wordpress.com/

le mappe che elaboro puntualmente, per “accumulare” dimostrazioni e verifiche della validità della teoria, affinché “almeno sul piano statistico” possa fornire nel tempo le conferme ritenute indispensabili per poterla convalidare ufficialmente come tale.

Ad onor del vero, però, autorevoli personalità che operano nell’ambito della sismologia in campo nazionale, ricercatori e operatori tecnico-scientifici che nel tempo sono venuti a conoscenza delle mie ricerche e delle mie dimostrazioni hanno manifestato notevole interesse nei confronti della mia teoria.

Oltre al già citato dr. Mario Aversa dell’ISPRA nel 2010, sono da citale l’Ing. Alfonso Rubino di Padova, studioso e grande cultore di Geometria sacra, il dr. Giovanni Gregori, ricercatore del CNR di Roma (a cui ho inviato nel 2017 la relazione da cui traggo questi articoli), il Geom. Claudio Tosi di Pistoia, presidente dell’ANIAG (Associazione Nazionale Ingegneri, Architetti, Geometri), con il quale ho svolto nel 2017 in diretta audio/video un corso monografico in sei trasmissioni, dal titolo: ”La precaria armonia della terra”, finalizzato alla sensibilizzazione dei soci, operatori in campo delle costruzioni edilizie, a svolgere opera di prevenzione sulla base della “Teoria delle celle geomagnetiche e geomorfologiche” in cui è suddivisa la litosfera terrestre.

Foto 3: Marisa Grande, La precaria armonia della terra – diretta in sei puntate nel 2017 di Radio ANIAG
Foto 4. La vibrazione ad “armonica sei”, dettata dal rapporto sincronico intercorrente tra il campo magnetico del Sole e i campi magnetici della Terra e di Saturno.

Tali attenzioni, però, a tutt’oggi non si sono rivelate sufficienti per permettere il superamento delle restrizioni metodologiche imposte dalla ferrea “regola galileiana”, che fa propendere gli scienziati verso la ricerca del modello matematico, come se la geometria non fosse parte integrante della matematica e come se la matematica non fosse nata come razionalizzazione della regolarità geometrica dei cicli cosmici osservati in natura sin dalle origini e confermati oggi dai più sofisticati dispositivi tecnologici, anche interplanetari!
(Marisa Grande, La struttura nascosta della natura in BelSalento, 13 aprile 2020).

Ciò costituisce una verifica della regolarità di replicazione proporzionale di medesime strutture geometriche alle diverse scale dimensionali, anche interplanetarie (vedi l’esagono polare di Saturno) all’interno dell’intero sistema solare.

La medesima vibrazione ad “armonica sei”, dettata dal rapporto sincronico intercorrente tra i campi magnetici del Sole e dei pianeti, genera terremoti sulla rigida litosfera terrestre e modifica la morfologia delle distinte aree geografiche. Opera con il medesimo input elettromagnetico alle diverse scale dimensionali, tanto nella micro quanto nella macro, e incide in egual modo sull’intero pianeta, tanto sulla configurazione della grande “Cintura di fuoco” della macro-cella pacifica, quanto sulle nini-celle locali, tutte tra loro correlate dalla griglia elettromagnetica planetaria, composta secondo un sistema frattale di forme geometriche modulari e tra loro proporzionali.

Geodinamiche e rischi del territorio salentino

Foto 5: Marisa Grande “Progetto tutela del paesaggio salentino “Geomagnetiche e rischio del territorio”, basato sulle “Direttive della Convenzione europea del Paesaggio, 2000”

Foto 6: Marisa Grande:descrizione della funzione geomagnetica equilibrante dello stilo antisismico proposto dall’Ingegnere Alfonso Rubin, sulla base della Teoria delle celle geomagnetiche e geomorfologiche del Salento.

Foto 7-8: Marisa Grande, pagine tratte dal pdf “Progetto tutela del paesaggio salentino” -” Geomagnetiche e rischio del territorio, basato sulle “Direttive della Convenzione europea del Paesaggio, 2000

Le mie proposte di applicazione sul territorio pugliese, invece, sono ancora ignorate oltre che dagli enti locali, anche dagli stessi sismologi, che pur avevano nella suddetta Conferenza Nazionale dell’ISPRA del 2010 denunciato la disattenzione nei confronti delle considerevoli tracce lasciate sul territorio salentino da tsunami devastanti, con i macigni di ben ottanta tonnellate scaraventati sul litorale otrantino (oltre che altri in quello neretino, in tempi diversi), così che ad oggi quei luoghi delle coste salentine flagellati da onde alte fino ad undici metri a seguito di devastanti tsunami generati da rilevanti terremoti a sorgente geomagnetica locale, rappresentano solo una ulteriore attrazione turistica tra le tante del Salento.

Foto 9: Marisa Grande pagina tratta dal pdf “Progetto tutela del paesaggio salentino” – Equilibrio geomagnetico”, basato sulle “Direttive della Convenzione europea del Paesaggio, 2000”

Proposta di un progetto-pilota di uno stilo antisismico

Nello stesso blog http://synergeticart.wordpress.com/ ho reso visibile sin dall’inizio anche il progetto di uno stilo antisismico, elaborato dall’ingegnere Alfonso Rubino. Egli, venuto a conoscenza dei miei studi, venne nel Salento nel 2009, verificò in loco le coordinate dei luoghi dove i costruttori di megaliti avevano elevato tre fondamentali specchie di mira: “dall’Alto”, dei Mori”, “di Monte Vergine”. Calcolò il grado di energia aermonica intercorrente tra i tre centri geodetici delle relative celle geomorfologiche, che secondo quanto espresso nel mio libro “L’orizzonte culturale del megalitismo”, Besa 2008, riflettono in terra la posizione della Cintura di Orione.

Foto 10-11: Marisa Grande e Alfonso Rubino: rilievo delle coordinate sui luoghi emergenti del Salento, centri delle celle geodetiche e geomorfologiche

I tre centri geomagnetici e geodetici per la distribuzione dei megaliti nelle corrispondenti celle geomagnetiche e geomorfologiche, avevano avuto per me un ruolo fondamentale per la formulazione della “Teoria delle celle geomagnetiche e geomorfologiche”, avendo per mezzo di essi rilevato che la distribuzione dei megaliti era organizzata a forma di “tela di ragno” e con quei monumenti aveva funzione di rendere coerenti le onde di flusso irradiate in stato caotico dai centri geomagnetici posti in diretta proiezione omotetica con il cielo.

(Marisa Grande, L’antica organizzazione geodetica del Salento e L’antica organizzazione geodetica dell’Alta Puglia in Anxa rivista da gennaio-febbraio 2009 a gennaio-febbraio 2010 e L’antica organizzazione geodetica della Puglia da marzo-aprile a novembre-dicembre 2010 da N.37 a N. 48. http://www.anxa.it -Archivio

Vedi anche di Marisa Grande la recente monografia sul Megalitismo, pubblicata settimanalmente in Corriere Salentino http://www.corrieresalentino.it in “Conoscere il Salento” Rubrica: Cultura, dal 2 agosto al 13 settembre 2020).

Lo stilo antisismico, da collocare sulle celle geodetiche e geomorfologiche del Salento, può essere un esempio di progetto-pilota da esportare in altri territori soggetti a rischio sismico più o meno elevato avendo, il dispositivo progettato, il compito di stabilire un equilibrato vincolo elettromagnetico tra terra e cielo, ai fini di prevenire e limitare le conseguenze catastrofiche di un rilascio di energia sismica (che può essere invece appositamente estratta e impiegata come “energia pulita”), accumulata a volte in modo silente per secoli, così come dimostrano le ricerche sui “terremoti storici”, recentemente riportate qui, in Bel Salento, dal responsabile dr. Giovanni Greco.

RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI RELATIVI ALLA TEORIA DELLE CELLE GEOMAGNETICHE E GEOMORFOLOGICHE
Grande M. – L’orizzonte culturale del megalitismo – Besa 2008
Grande M. – Dai simboli universali alla scrittura – Besa 2010
Grande M. La precaria armonia del cosmo –Besa 2012

ALTRE PUBBLICAZIONI DI Marisa Grande in:

Articoli in riviste: Hera, Scienza e conoscenza, Anxa, Apulia, Salento Review
Articoli nel Web; MeteoWeb, Corriere salentino, Belsalento
Serie “Progetto tutela del paesaggio salentino” – Equilibrio geomagnetico
Video in Corriere salentino
Dirette Video in Radio ANIAG
Blog: http://synergeticart.wordpress.com
Info: [email protected]

continua da parte I

Ipotesi di regolarità nella dinamica sismo tettonica di Marisa Grande

https://belsalento.altervista.org/category/terremoti/


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dott in Conservazione dei Beni Culturali, con laurea in archeologia industriale, è studioso e autore di numerose ricerche sul Salento, Erasmus in Germania nel 1996, ha viaggiato per venti anni in Italia e in Europa, ha lavorato un anno in direzione vendite Alitalia nell’aeroporto internazionale di Francoforte, ha diretto per cinque anni la sezione web di un giornale settimanale cartaceo italiano a Londra, libero professionista, videomaker, artista raku, poeta, webmaster, blogger, ambientalista, presentatore, art director, graphic designer, speaker radio, giornalista freelance Internazionale iscritto presso l’agenzia GNS Press tedesca, collabora come freelance con diverse realtà sul web e sul territorio locale. Dal 1998 è direttore responsabile della rivista on line “BelSalento.com – arte, storia, ambiente, politica e cultura della Terra dei Due Mari – Servizi di Fruizione Culturale”. BelSalento è un progetto a cura del dott Giovanni Greco

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