ricerche a cura del dott Giovanni Greco
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Trivelle e air gun sono attività che impiegano tecnologie molto pericolose che, come sanno anche i bambini, minacciano ogni ecosistema. Accade che in Italia in questi giorni di primavera le scelte adottate in materia energetica nel decreto Sblocca Italia siano apertamente contestate anche da 22 scienziati fra docenti universitari e ricercatori bolognesi, i quali affermano che quelle scelte volute del governo Renzi rappresentino un grave ostacolo allo sviluppo economico del nostro Paese. Questi scienziati e docenti si sono riuniti in un comitato appositamente per chiedere al Premier di rivedere questa politica energetica. Il loro appello è finalizzato a ritirare le disposizioni per le trivellazioni off shore nei mari italiani e può essere sottoscritto da altri docenti e scienziati ma anche da semplici cittadini.
il comitato promotore è composto da: Vincenzo Balzani (coordinatore), Dipartimento di Chimica “G. Ciamician”, Università di Bologna; Nicola Armaroli Istituto ISOF-CNR; Alberto Bellini Dipartimento di Ingegneria dell’Energia Elettrica e dell’Informazione “Guglielmo Marconi”, Università di Bologna; Giacomo Bergamini, Dipartimento di Chimica “G. Ciamician” Università di Bologna; Enrico Bonatti, ISMAR-CNR; Alessandra Bonoli, Dipartimento di Ingegneria Civile, Chimica, dell’Ambiente e dei Materiali, Università di Bologna; Carlo Cacciamani, Servizio IdroMeteoClima, ARPA; Romano Camassi, INGV; Sergio Castellari, Divisione servizi climatici, CMCC e INGV; Daniela Cavalcoli, Dipartimento di Fisica ed Astronomia, Università di Bologna; Marco Cervino, ISAC-CNR; Maria Cristina Facchini, ISAC-CNR; Sandro Fuzzi, ISAC-CNR; Luigi Guerra, Dipartimento di Scienze dell’Educazione «Giovanni Maria Bertin», Università di Bologna; Giulio Marchesini Reggiani, Dipartimento di Scienze Mediche e Chirurgiche, Università di Bologna; Vittorio Marletto, Servizio IdroMeteoClima, ARPA; Enrico Sangiorgi, Dipartimento di Ingegneria dell’Energia Elettrica e dell’Informazione “Guglielmo Marconi”, Università di Bologna; Leonardo Setti, Dipartimento di Chimica Industriale, Università di Bologna; Micol Todesco, INGV; Margherita Venturi, Dipartimento di Chimica “G. Ciamician”, Università di Bologna; Stefano Zamagni, Scuola di Economia, Management e Statistica, Università di Bologna e Gabriele Zanini, UTVALAMB-ENE.
Semmai suggeriscono al Premier Renzi la migliore strategia da seguire in alternativa alle trivellazioni e alla ricerca di idrocarburi e dei combustibili fossili :
L’Italia non ha carbone, ha pochissimo petrolio e gas, non ha uranio, ma ha tanto sole e le tecnologie solari altro non sono che industria manifatturiera, un settore dove il nostro Paese è sempre stato all’avanguardia. Sviluppando le energie rinnovabili e le tecnologie ad esse collegate il nostro Paese ha un’occasione straordinaria per trarre vantaggi in termini economici (sviluppo occupazionale) e ambientali dalla transizione energetica in atto.
Utile e significativo l’intervento di Franco Floris che si batte contro le trivelle che minacciano il Santuario Pelagos (Floris è l’ex sindaco di Andora nonchè fondatore di Accademia Kronos); egli sostiene che : “È indubbio, quindi, che l’utilizzo di tale tecnologia potrebbe mettere a repentaglio l’ecosistema della zona interessata. Lo studio di Valutazione di Impatto Ambientale pubblicato dal Ministero dell’ambiente afferma che tutto sarà posto a distanza tale dalla costa da poter «garantire la preservazione di aree di tutela ambientale». Le rassicurazioni convincono poco, visto che, in barba a limitazioni, aree o perimetri, un delfino va dove gli pare. Si potrebbero mettere dei cartelli ma, per quanto intelligenti, non sanno leggere. Per ora“.
cfr:
http://www.ivg.it/2016/03/floris-accademia-kronos-trivelle-air-gun-inquilini-indesiderati-del-nostro-mare/
Secondo Gian Luca Galletti, ministro dell’Ambiente del Governo Renzi, invece, non ci sono prove scientifiche della nocività delle trivelle e l’unica soluzione per restare nel mercato è uno sviluppo compatibile con l’ambiente. Per Galletti le trivellazioni off shore lo sono. E i rischi per gli ecosistemi marini? “Noi abbiamo adottato la direttiva off shore dell’Ue che prevede una serie di misure preventive e di emergenza: poi l’incidente può sempre capitare” … Naturalmente il prossimo 17 aprile il ministro dell’Ambiente non voterà. O voterà no.
cfr:
http://www.ecoblog.it/post/162574/ministro-galletti-referendum-trivelle-17-aprile
Ma dalla la centrale di energie rinnovabile del Nevada, in Stillwater, Renzi dice che: “il futuro dell’energia è innanzitutto la tecnologia” e che è necessario “investire sulla ricerca, non aver paura del futuro e della scienza”. Ma anche sulle rinnovabili e sulle altre fonti di energia, sostiene che “dobbiamo ridurre la dipendenza dai fossili e le emissioni, come abbiamo fatto negli ultimi 25 anni”. In realtà, in base al Rapporto di Greenpeace “Rinnovabili nel Mirino”, apprendiamo che : ” La politica del governo Renzi, tutta incentrata sulle trivelle, sta portando i suoi frutti, e infatti solo per quanto riguarda il fotovoltaico la potenza degli impianti entrati in esercizio è diminuita di circa il 30 per cento rispetto al 2014. Oltre il 60 per cento di questi sono piccoli impianti, contro cui il governo si sta particolarmente accanendo con provvedimenti che saranno analizzati in dettaglio in questo rapporto. Mentre il governo continua a tagliare gli incentivi alle energie rinnovabili, persino per la sostituzione dei tetti in amianto, non sembra avere la stessa mano pesante per gli incentivi ai combustibili fossili. Secondo il Fondo Monetario Internazionale 2, nel 2014 l’Italia si è infatti classificata al nono posto in Europa per i finanziamenti ai combustibili fossili, con 13,2 miliardi di dollari. Un dato addirittura in crescita rispetto ai 12,8 miliardi del 2013. Dunque, seda un lato Paesi europei come la Germania confermano incentivi per le fonti rinnovabili per oltre 23 miliardi, altri come l’Italia penalizzano queste tecnologie, con incentivi che non superano gli 11 miliardi e scelte miopi che rischiano di portare al collasso un intero settore. Il tutto a spese degli italiani che, nonostante i tagli alle rinnovabili (nel nostro Paese gli incentivi alle vere rinnovabili pesano meno del 15 per cento rispetto al 20 per cento e più della Germania) non hanno visto diminuire la bolletta elettrica.”
cfr:
http://www.greenpeace.org/italy/Global/italy/report/2016/clima/Rinnovabili_nel_mirino.pdf
Torna anche esemplificativo degli eventi, la tesi di laurea di Maddalena Lofiego, giovane ferrandinese neo laureata in Scienze politiche e relazioni internazionali presso l’Università di Siena. La sua tesi ha come titolo “I giacimenti petroliferi e la decrescita territoriale in Basilicata”. Scrive Maddalena : “Le compagnie petrolifere hanno studiato bene le viscere della nostra piccola regione. I loro affari si possono fare qui. Hanno carta bianca. Pochi vincoli da rispettare, guadagni molto elevati e pochi soldi da pagare alle comunità. Un paradiso per i petrolieri. Ma la Basilicata non è solo questo. Il nostro petrolio è la cultura, la gente, le tradizioni vere che si tramandano da padre in figlio, a nipote. Bisogna investire su questo. È necessario creare nuove condizioni di crescita basata sulle vocazioni territoriali, sulla cura del territorio, incamminarsi nella direzione di uno sviluppo sostenibile, riaccendere le nostre terre attraverso l’agroalimentare, l’artigianato, il turismo”. Il suo l’obiettivo è “di far emergere con cruda e nuda trasparenza le sorti alle quali si sta andando incontro con questo modello di “crescita” distorsiva, dove la verità viene spesso contraffatta, far conoscere l’importanza di un tema così attuale, che ci riguarda da vicino, e l’impatto che una questione di dimensioni così estese ha provocato nella popolazione, troppo spesso disinformata su quanto accade sotto i loro piedi”.
Vale davvero la pena quindi trivellare ?
in definitiva il presidente del Consiglio Renzi anche sulle fonti energetiche non pare segua coerentemente le scelte del popolo. Forse ricordando le parole di Giovanni Sartori …
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Ricerche a cura del dott Giovanni Greco;
dott in Conservazione dei Beni Culturali, con laurea in archeologia industriale, è studioso e autore di numerose ricerche sul Salento, Erasmus in Germania nel 1996, ha viaggiato per venti anni in Italia e in Europa, ha lavorato un anno in direzione vendite Alitalia nell’aeroporto internazionale di Francoforte, ha diretto per cinque anni la sezione web di un giornale settimanale cartaceo italiano a Londra, libero professionista, videomaker, artista raku, poeta, webmaster, blogger, ambientalista, presentatore, art director, graphic designer, speaker radio, giornalista freelance Internazionale iscritto presso l’agenzia GNS Press tedesca, collabora come freelance con diverse realtà sul web e sul territorio locale. Dal 1998 è direttore responsabile della rivista on line “BelSalento.com – arte, storia, ambiente, politica e cultura della Terra dei Due Mari – Servizi di Fruizione Culturale”.
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