La chiesa di Santo Stefano a Soleto (Le) metà XIV-XV secolo con Francesco Manni

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 a cura del dott Giovanni Grecomedioevo

La chiesa di Santo Stefano a Soleto (Le) metà XIV-XV secolo con Francesco Manni

Gli affreschi del suo interno narrano che fu un centro religioso di notevole importanza e la sorprendente attività della cultura italo-greco nel Salento, in perfetta convivenza con l’Oriente. 

Oggi sono in ottima compagnia con Francesco Manni nella piccola chiesetta di santo Stefano in Soleto (sei metri per cinque) che nasconde uno scrigno d’arte, di cultura e di politica. La chiesa risale ad una prima fase tardo bizantina (metà del 1300) e una seconda fase tardo gotica voluta dagli Orsini del Balzo e dalla regina Maria d’Enghien (1415-1430 circa). In questa chiesa, che è sempre stata bizantina, gli italo greci di Soleto erano di rito greco ma cattolici, in quanto non erano legati al patriarcato d’Oriente ma erano “in unione con il Papa”. Qui infatti, Francesco Manni ci spiega che nell’abside centrale, che è la parte più arcaica della chiesetta, è presente il dogma tipicamente latino cattolico e romano, il filioque (ossia la visione differente sulla processione dello spirito santo fra la tradizione greca e quella latina), e la rappresentazione della pentecoste, con Maria al centro, i dodici apostoli ai lati e la discesa dello spirito santo (la colomba) che, in linea con la tradizione latina, procede dal padre al figlio. Questo motivo è inserito in una accezione esclusivamente politica e considerata eretica dagli ortodossi. Ed è una compenetrazione fra le due tradizioni, con il prete di lingua, cultura e rito greco ma cattolico.

I cicli pittorici risalgono al periodo tardo bizantino (fine del XIV secolo), con vari interventi effettuati nel periodo tardo gotico nel corso del Quattrocento ed hanno uno stile giottesco con la mescolanza di quello delle maestranze locali, presenti nello stesso periodo a Galatina nei decori della basilica di Santa Caterina d’Alessandria.

L’interno è a pianta unica rettangolare ed è scandito dai diversi cicli di affreschi che sono disposti in fasce orizzontali sovrapposte: i santi sono rappresentati a dimensione naturale e collocati all’altezza dell’osservatore. Mentre nei cicli superiori della parete settentrionale raffigurano la vita di Gesù; sulla parete meridionale invece sono raffigurati i miracoli e il martirio di Santo Stefano. Sulla parete est si trovano le scene del Giudizio Universale.

E’ un piccolo edificio orientato a ovest, oggi situato nel centro storico di Soleto (Le). La minuta pagina muraria esterna di Santo Stefano coniuga gli elementi gotici dell’innovazione e del cambiamento con quelli del romanico arcaico e tradizionale. La facciata è in pietra leccese con intarsi romanici nel portale, nel rosone e nel campanile a vela con bifora. Il portale romanico è sormontato da un rosone tradizionale salentino, un piccolo oculus a forma di ruota con otto raggi, fonte di luce reale e metaforica con il cerchio divino e solare e con l’otto esoterico della rinascita e perfezione. Mentre il piccolo campanile a vela (che presenta elementi gotici, un rifacimento tardo-medievale simile a quella di Santa Caterina in Galatina), è monocuspidato ed a bifora, in asse col portale che spezza la cuspide degli spioventi laterali. Il portale presenta delle cornici ed un architrave traforati con motivi floreali-geometrici – profondamente corrosi. Vi è una lunetta che molto probabilmente conteneva l’affresco di Santo Stefano. Questa tipologia di portale ha delle analogie con i portali di San Nicolò e Cataldo a Lecce, di Santa Caterina a Galatina, di Santa Maria di Cerrate (Squinzano e Casalabate), di Santa Maria dell’Alto nell’agro di Campi Salentina ed all’architrave di Santa Maria d’Aurio nelle campagne di Surbo. L’arco, affiancato da altri due archetti pensili, che si pone sulla monocuspide interrotta, è trilobato nel rispetto delle linee architettoniche e della simbologia cristiana.

Le musiche del video sono :

  1. Yonder Hill and Dale – Aaron Kenny
  2. Tout a par moy – Gilles Binchois (1390-1453)
  3. Quam pulchra es – John Dunstable (1390-1453)
  4. Sancta Maria – John Dunstable (1390-1453)
  5. Proles de caelo – Guillaume Dufay (1397-1474)
  6. Par le regard devos beaux yeux – Guillame Dufay (1397-1474)
  7. Il Gran Passamezzo – Anonymous (metà XV sec)
  8. Ce jour d l’an – Guillame Dufay (1397-1474)
  9. Ce moys de May – Guillame Dufay (1397-1474)
  10. Adieu, adieu – Gilles Binchois (1400 – 1460)
  11. Se la face ay pale – Guillaume Dufay (1397-1474)
  12. Si ascendero in caelum – Nicholas Craen (1445 – 1507)

la casata degli Orsini del Balzo in BelSalento

https://belsalento.altervista.org/maria-denghien-in-belsalento/

Madonna dell’Alto – Campi Salentina – Servizi di BelSalento

 

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a cura del dott Giovanni Greco;
dott in Conservazione dei Beni Culturali, con laurea in archeologia industriale, è studioso e autore di numerose ricerche sul Salento, Erasmus in Germania nel 1996, ha viaggiato per venti anni in Italia e in Europa, ha lavorato un anno in direzione vendite Alitalia nell’aeroporto internazionale di Francoforte, ha diretto per cinque anni la sezione web di un giornale settimanale cartaceo italiano a Londra, libero professionista, videomaker, artista raku, poeta, webmaster, blogger, ambientalista, presentatore, art director, graphic designer, speaker radio, giornalista freelance Internazionale iscritto presso l’agenzia GNS Press tedesca, collabora come freelance con diverse realtà sul web e sul territorio locale. Dal 1998 è direttore responsabile della rivista on line “BelSalento.com – arte, storia, ambiente, politica e cultura della Terra dei Due Mari – Servizi di Fruizione Culturale”. BelSalento è un progetto a cura del dott Giovanni Greco

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