PARTIGIANI Carmine Baldari

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a cura del dott Giovanni Greco

Carmine Baldari

PARTIGIANI Carmine Baldari

La Resistenza italiana, comunemente chiamata Resistenza, anche detta Resistenza partigiana o secondo Risorgimento fu l’insieme dei movimenti politici e militari che in Italia dopo l’armistizio di Cassibile si opposero al nazifascismo nell’ambito della guerra di liberazione italiana.

Il movimento della Resistenza fu caratterizzato in Italia dall’impegno unitario di molteplici e talora opposti orientamenti politici (comunisti, azionisti, monarchici, socialisti, cattolici, liberali, repubblicani, anarchici), in maggioranza riuniti nel Comitato di Liberazione Nazionale (CLN), i cui partiti componenti avrebbero più tardi costituito insieme i primi governi del dopoguerra.

PROFILO POLITICO BIOGRAFICO Dl CARMINE BALDARI

25335f_32589783c93ad04da433bf475ce459e5Nato a Galatina (LE) il 19 Luglio 1927 – residente a Marina di Ginosa (TA) in via Scarlatti snc. – coniugato con Rita Piccione dal 28 Gennaio 1956 – padre di 4 (quattro) figli maschi, nati rispettivamente in ordine cronologico: Luciano primo genito nato il 10/12/1956 – Franco nato il 02/10/1959 – Carlo nato il 23/09/1963 – Rossano nato il 15/05/1970. L’attivita lavorativa svotta preminentemente da “barbiere” fino al 1980 e successivamente come operaio forestale stagionale antincendio. La formazione di cultura generate, è stata autodidatta con particolare interesse teso alla conoscenza dei valori socio-culturali in materia politica, in tale contesto è stato iscritto al Partito Comunista Italiano. L’iscrizione a partito, avvenne nel mese di Gennaio 1944 e nello stesso mese e d anno, aderi, per scelta, alla lotta di liberazione d’ltalia e di tutti i popoli oppressi dal nazi-fascismo.


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La partecipazione attiva iniziò il 28 Gennaio 1944 con I’adesione pratica alla formazione partigiana “Antonio Gramsci” con sede organizzativa nelle casermette di Gravina di Puglia in Provincia di Bari a mezza strada con Altamura. Dopo circa due mesi di preparazione, la formazione partigiana si trasferi in zona di operazione militare via Mare Adriatico nell’isola di Lissa (Dalmazia). L’imbarcazione del contingente di combattenti partigiani del quale è stato componente, si verificò di notte tempo su una motozattera inglese con partenza dal porto di Monopoli. La data del 28 Gennaio 1944, coincise con quella data “storica” del congresso tenuto a Bari dei comitati di liberazione nazionale d’ltalia. Detto congresso del 28 e 29 Gennaio ’44 si svolse nel Teatro Piccinni di Bari nell’ambito del quale, parteciparono valenti personalità del mondo politico e socio-culturale, tra i quali Benedetto Croce relatore con un discorso di altissimo profilo politico.

Ovviamente terminata la fase di preparazione della formazione del contigente militarizzato, si passò alla fase vera e propria operativa partigiana partecipando nella lotta di liberazione delle isole dalmate e successivamente sul territorio continentale occupato dai nazisti. Frattanto la formazione partigiana “Gramsci” composta da 150 unita compreso25335f_6016e253fa3a6336cd150aca8ad81507 Carmine Baldari, si rafforzò di contingenza fino al punto di formare il V° battaglione A. Gramsci aggregate alla terza brigata oltremare della Precomosca. II rafforzamento della formazione partigiana Itaiiana fu dovuta all’arrivo di soldati connazionali sfuggiti alia persecuzione dei nazisti.

II compito assegnato at giovanissimo combattente partigiano Baldari, fu di porta ordini, in considerazione del fatto che fosse il piu giovane (17 anni di eta) tra i compagni del battaglione Italiano. Dopo tale esperienza, terminata con la liberazione di Monfalcone e tantissime altre località tra le quali Mostar, Sebbenca, Bicac, Demisc, Susak, Villa del Nevoso, San Pietro del Carso e via di seguito, incontrando i battaglioni Monfalcone e “Mazzini” già operanti nella zona Trieste – Monfalcone, si giunse al 25 Aprile 1945 alia fine della tragica guerra di aggressione da parte del nazi-fascismo. Da qui si avviò, la fase di rientro nei paesi di origine. Rientrato a Galatina (LE) paese nativo di Carmine Baldari, dopo breve tempo, ossia negli anni 1947-1949, venne chiamato al servizio di obbligo di leva militare. Come prima destinazione, avvenne nel CAR di Palermo e successivamente a Udine da dove dopo un anno di servizio venne congedato con la qualifica di assaltatore.

Rientrato nella vita civile, riprende  lìattività lavorativa come barbiere e contestualmente si esercitava nella ripresa della pratica attiva della passione politica che caratterizzò I’uomo politico. Tale attività politica, si riallacciò alla scelta di campo ideale del 28 Gennaio ’44 fino ai tempi nostri sotto la bandiera comunista degli oppressi, espressa nei valori della solidarietà democratica, in difesa delta giustizia sociale. Nel 1963, venne eletto segretario politico, nel congresso sezionale di Marina di Ginosa, succedendo al compagno Pompeo Bellosguardo, congresso presieduto dal compagno Camillo D’lppolito, svoltosi nel mese di novembre ’63. Tale carica conferita a Carmine Baldari è stata riconfermata in continurta dai congressi nazionali dal 1963 al 1981 e successivamente dal 1990 al 1992. Si deduce che il lavoro svolto in tutti questi anni, di formare un nuovo gruppo dirigente, sia stato, nonostante le rnolte difficoltà, rnolto positivo.

Attivita Istituzionali:

Venne eletto consigliere comunale il 23 Novembre 1964 ovviamente nella lista del P.C.I, elezione questa, riconfermata in tutte le altre susseguenti tornate elettorali con coerenti sensibilità politiche nate sotto la stessa e unica bandiera, fino al 1988, 20 Luglio con scioglimento del consiglio comunale per scadenza naturale del mandate come per legge; Tale riconferma a consigliere comunale dall’anno 1964 all’anno 1988 è stata una esperienza vissuta, desumo sia servita a dare un contributo utile alla comunita di Ginosa e Marina di Ginosa. Stesso senso, stesso significato, stesso stile, stesso valore ebbe la delega ricevuta dal sindaco dell’epoca dott. Cosimo Inglese in sua rappresentanza nella frazione di Marina di Ginosa nelle qualita di delegato sindaco, nell’ambito dell’amministrazione di sinistra scaturita nel 1968, per un periodo di 7 (sette) anni fino al 1975.

In questo periodo venne nominato consigliere del consorzio inter-comunale turistico denominato “Costa Verde” in rappresentanza del Comune di Ginosa insieme al sindaco dott. Cosimo Inglese e il prof. Vincenzo Tamborrino, sede del consorzio Castellaneta Marina. Successivamente venne nominato componente del comitato di gestione dell’unità sanitaria TA/1 con sede Citta Castellaneta. Nel 1987 venne eletto assessors effettivo nell’ambito di un’amministrazione di alleanza democratica guidata dal dott. Mario D’AIconzo sindaco di Ginosa di quel periodo, anno. 1987-88. Successivamente entro I’anno 1988 venne eletto nel consiglio di Circoscrizione di Marina di Ginosa, rimanendo in carica fino al 1993; Tale istituzione non ebbe più seguito per I’entrata in vigore della legge 142. Frattanto e in tale periodo venne eletto consigliere comunale di Ginosa il figlio Luciano primo genito.

E’ stato tra i promotori della fondazione della cooperativa denominata “Cassa Rurale ed Artigiana ed eletto consigliere sin dalla costituzione il 23 Maggio 1966, riconfermato fino al 27 Aprite 1975. E’ stato sia pure per breve periodo componente del comitato federate del Partito Democratico della Sinistra per la Provincia di Taranto. E’ stato presidente del consiglio d’istituto scolastico in rappresentanza dei genitori alla scuola media R. Leone di Marina di Ginosa dal 1981 al 1983.
Chiudo cosi queste note biografiche, con semplicità di sintasi.

Oggi 4 Novembre 2002 insieme ai miei sinceri apprezzamenti agli scritti del Professore Franco D’Attoma, unici nel suo genere della storia contemporanea di Ginosa. Altrettanti apprezzamenti vanno al direttore del quindicinale “La Goccia” Stefano Giov per le sue note recenti sul 4 Novembre.
Con stima.

PARTIGIANI MAGLIESI

Un marinaio, un aviatore, un paracadutista. Appare un po’ riduttivo classificare in questo modo i tre partigiani magliesi scomparsi prima della Liberazione. Si tratta, rispettivamente, di Antonio Pisino, Medico Longo ed Ernesto Paiano, tre magliesi che, dopo l’8 settembre, si sono ritrovati a schierarsi contro i nazisti, gli occupanti, contro quella dittatura che in Italia durava ormai da vent’anni, e la reazione alla quale ha portato alla costituzione dello stato e dei suoi poteri così come li conosciamo oggi.  Tre magliesi che si trovavano in differenti luoghi in Italia, molto distanti tra loro, ma accomunati da comune impegno, comune passione, e purtroppo anche una fine molto simile. Appare  così lontano oggi parlare del sacrificio di questi tre giovani, ma è importante ricordare chi  ha deciso di dare la vita per la libertà degli altri e come ha agito perseguendo il proprio obbiettivo. Antonio Pisino, allo sbarco degli angloamericani, sì unì alle bande partigiane, dando il suo grande contributo in termini di disturbo e sabotaggio delle azioni nazifasciste, ma fu catturato presso la latteria Rossi nel dicembre 1943, forse a causa della delazione di un compagno. Medico Longo, invece, si trovava nel bresciano, dove erano attivi dei movimenti della resistenza bianca, in cui erano coinvolti moltissimi sacerdoti. Dapprima rifugiatosi presso una famiglia di Inzino di Gardone, frequentò un parroco del luogo, don Mario Guerini, ma fu catturato in un rastrellamento il 2 settembre 1944. Infine, Ernesto Paiano si offrì volontario in una pericolosa missione presso la Repubblica di Salò e fu arrestato dai tedeschi il 28 febbraio 1944. Tutti e tre i partigiani subirono una fine iniqua e ancora oggi avvolta dal mistero. Antonio Pisino riuscì a salvare i suoi compagni, consegnando a un carabiniere di passaggio la lista dei cospiratori, ma dovette comunque subire la tortura e l’imprigionamento a Regina Coeli, finché, dopo gli avvenimenti di via Rasella, perse la vita alle Fosse Ardeatine, probabilmente in seguito al fracassamento del cranio, attraverso un solo vigoroso colpo vibrato con un corpo contundente. Medico Longo, che si era  affiliato alla Brigata Garibaldi con il soprannome di Lino 2°, invece, morì fucilato in una data compresa tra il 2 e il 4 settembre 1944, anche lui dopo numerose sevizie, addirittura fino all’ultimo passo che lo condusse al luogo della morte, che raggiunse scalzo e con i piedi feriti. Ernesto Paiano subì anche il campo di concentramento e fu fucilato il 12 settembre 1944 in una caserma del bolzanese. A questi tre eroici partigiani è dedicata la lapide posta all’entrata del palazzo di città, affinché di essi resti imperitura memoria per le nuove generazioni.

a cura di Angela Leucci
pubblicato originariamente sulla Gazzetta del Mezzogiorno edizione di Lecce

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Elenco Partigiani Galatina

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E -mail: [email protected]

Istituto pugliese per la storia dell’antifascismo e dell’Italia contemporanea (IPSAIC)

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E -mail: [email protected]

http://www.anpi.it/eventi/tesseramento/lecce/

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Ricerche a cura del dott Giovanni Greco;
dott in Conservazione dei Beni Culturali, con laurea in archeologia industriale, è studioso e autore di numerose ricerche sul Salento, Erasmus in Germania nel 1996, ha viaggiato per venti anni in Italia e in Europa, ha lavorato un anno in direzione vendite Alitalia nell’aeroporto internazionale di Francoforte, ha diretto per cinque anni la sezione web di un giornale settimanale cartaceo italiano a Londra, libero professionista, videomaker, artista raku, poeta, webmaster, blogger, ambientalista, presentatore, art director, graphic designer, speaker radio, giornalista freelance Internazionale iscritto presso l’agenzia GNS Press tedesca, collabora come freelance con diverse realtà sul web e sul territorio locale. Dal 1998 è direttore responsabile della rivista on line “BelSalento.com – arte, storia, ambiente, politica e cultura della Terra dei Due Mari – Servizi di Fruizione Culturale”.
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a cura di Giovanni Greco

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