Quello che ho riprodotto per i miei Servizi di Fruizione Culturale sulla terra dei due mari, è un reperto molto interessante : la riproduzione in 3d dell’ultima “Piastra” del Regno delle Due Sicilie : la 120 grana del 1859. La piastra in argento da 120 grana fu il massimo nominale che Francesco II riuscì a battere durante la sua breve parentesi da sovrano a Napoli

La piastra era la moneta d’argento più comune del Regno della Sicilia peninsulare noto anche come Regno di Napoli.  Ferdinando II, Re delle Due Sicilie (1830-1859), nacque a Napoli nel 1810, da Francesco I e da Isabella di Spagna, salì al trono nel 1830, sposò nel 1832 Maria Cristina di Savoia figlia di Vittorio Emanuele I, che lo lasciò vedovo nel 1836. Sposò in seconde nozze Maria Teresa d’Austria, figliuola dell’Arciduca Carlo. “Ferdinando II” di Borbone morì nel 1859 e in quella data nel “Regno delle Due Sicilie” salì al trono il figlio “Francesco II”, il quale però regnerà appena cinque mesi, dal 22 maggio 1859 al 21 ottobre 1860. E’ in questo brevissimo arco di tempo che furono coniati : la piastra “120 Grana” in argento, ma anche i “20 Grana” sempre in argento e i “10 Tornesi” e “2 Tornesi” in rame.

La “Piastra” da “120 Grana” in argento fu coniata nella Zecca di Napoli nel 1859, con pochi esemplari coniati, ma doveva comunque essere una moneta comune, della quale esistono molte copie false, anche riconoscibili da alcune piccole “varianti” che riguardano in particolare le lettere che compongono la scritta sul “diritto” della moneta (FRANCISCUS II. DEI GRATIA REX). Sul contorno della moneta vi è presente la scritta: PROVIDENTIA OPTIMI PRINCIPIS, interspaziata dal Giglio borbonico.

Argento g 27,68 ∅36 inv. 3467
D/ FRANCISCVS II. DEI GRATIA REX Testa a s., sotto il collo 1859
R/ REGNI VTR. SIC. ET HIER. sotto G.120 Stemma coronato
Taglio: (fiore) PROVIDENTIA OPTIMI PRINCIPIS
Incisore: D. Luigi Arnaud
Bibl.: CNI XX, p. 692, n. 1; Cagiati I, p. 170, n. 1; D’Incerti, n. 433;
Pannuti-Riccio, p. 317, n. 1; G. Bovi, La monetazione napoletana nel 1859 e negli anni seguenti, in Archivio Storico per le Province Napoletane, XL, 1960, pp. 309-319 (decreto del 16 giugno 1859; emesse dal 4 febbraio 1860)

Questa moneta dell’età borbonica è divenuta un gradevole soprammobile, modernissimo e tecnologico in quanto l’immagine è stata elaborata interamente al computer e poi stampata con la tecnologia del 3d con un materiale leggerissimo, la plastica PLA; in questo caso ho usato un filamento color bianco.