1888 Regio Decreto Vie Provinciali di Lecce Copertino, Novoli, Tricase, Gagliano

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Ricerche a cura del dott Giovanni Grecojhgfghjklkj

1888 Regio Decreto Vie Provinciali di Lecce Copertino Novoli Tricase Gagliano

In questa mia ricerca sulla storia del Salento, incentrata sul periodo post unitario, sono giunto ad analizzare (sommariamente in questo caso), la zona del nord Salento in particolare, negli anni dopo la fine del Regno delle Due Sicilie, quindi dal 1861 in poi.

Già nel periodo 1868 – 1873, furono fatti  gli “Elenchi delle strade che i Comuni della provincia di Lecce dovranno costruire obbligatoriamente” (fasc 1790 ex n. 1 Cfr : genio civile – Archivio di Stato di Lecce – inventario 1848 -1957, pag 133). Qui di seguito negli “INVENTARI PROVINCIA DI TERRA D’OTRANTO, poi AMMINISTRAZIONE PROVINCIALE DI LECCE, III DEPOSITO” (Cfr : https://www.google.com), al capitolo  “STRADE PROVINCIALI: ALLARGAMENTI, RETTIFICHE DEL PIANO VIABILE, SISTEMAZIONI, DEPOLVERIZZAZIONI, RIPARAZIONI STRAORDINARIE DI ACCESSORI ED OPERE d’ARTE (ponti, muretti, deflusso acque piovane, ecc.)” nel paragrafo “STRADE PROVINCIALI: TRATTI INTERNI” pag 200, si legge che nel periodo 1867-1932, furono previsti i seguenti lavori : Lequile: prolungamento di tratto interno a Lequile sulla strada Lequile-S.Cesario Cavallino. Concessione al Comune del largo S. Nicola sulla Lecce-Serro-Gallipoli; manutenzione della traversata interna di Lequile sulla Lecce-Gallipoli. Permessi.. Abbattimento alberi. Leverano (consegna della Leverano-Salmenta; manutenzione strada Salice-Nardò Gallipoli. Consegna al comune di Leverano del tratto interno della provinciale Copertino Leverano-Veglie. Stada di accesso alla stazione ferroviaria di Leverano). Lizzanello. Prolungamento tratto interno“.

Ma queste informazioni anche se riccorrenti sull’intero territorio italiano negli anni di governo Savoia, sono di poco conto, se non inquadrate in un complessivo e graduale depauperamento generale del meridione. Di marginale interesse prese a sé; nonostante furono emanati altri Regi Decreti simili, che dichiaravano provinciali alcune strade del suolo italiano che precedentemente erano solo strade comunali; cosa che accadde pertanto anche nella Provincia di Lecce, come ad esempio nel successivo decreto : “Torino, 1869, 27 dicembre, firma Vittorio Emanuele II, Gadda con stemma reale xil. pp. 6 con tab“.

Infatti, come anche accadrà a breve per le strade ferrate, nel Salento gli interessi locali (politici, economici e campanilistici) mancavano in realtà di una lungimirante idea di sviluppo del territorio. Già durante gli anni dell’epilogo del Regno delle Due Sicilie il Salento aveva al suo interno potenti casate nobiliari di antico bagliore feudale, che sul finire del XIX secolo parteciparono con eccessivo candore (o furbizia …) a quelle “cordate” liberali nate dalle promesse di terra che fece Garibaldi  prima e dalle successive promesse di riorganizzazione del territorio fatte dai Savoia poi – lo stesso Savoia che a Milano chiamarono “re traversina” (https://belsalento.altervista.org/il-giocattolo-dei-borbone-che-arricchi-i-piemontesi/al Re Galantuomo viene affibbiata la definizione di “re traversina” in quanto avrebbe ricevuto ingenti somme da tutti i costruttori di ferrovie della novella Italia). Nel meridione (e quindi anche nel Salento) quello che accadrà quasi immediatamente sarà un progressivo e lento disgregamento delle materiali forze economiche. Contemporaneamente alla chiusura delle scuole e alle strategie delle logiche militari, parecchi centri votati a un futuro sviluppo economico furono pressochè isolati da una rete stradale poco coerente con la fitta trama di paesi potenzialmente attivi presenti nella “terra dei due mari”. Nonostante l’apparente “progresso” che i legislatori del periodo attuarono (nel loro realizzare il passaggio da strada comunale a strada provinciale), invero il Salento necessitava sin da subito di tutt’altra rete di collegamenti viari. O quantomeno sarebbe stato opportuno concretizzare una vera e complessa evoluzione del territorio, dando libero sfogo alle naturali vocazioni agricolo-produttive e quindi di trasporto delle merci su ruota come anche, in quegli anni, a trazione animale. Gli spostamenti dei contadini ad esempio avrebbero dovuto avere una immediata priorità se l’interesse principale di quei governi (locali e nazionali) fosse stato mirato e teso a tale sviluppo economico. Invece, guardacaso, dopo pochi decenni il Salento conoscerà le famose “Lotte delle Terre dell’Arneo” e delle “Tabacchine“; che, secondo me, sono due eventi che rappresentano l’epilogo dell’invasione : ossia ciò che succede quando un governo sfianca, abbandona e lascia moribondo un luogo che sino ad allora era civilizzato. Una materializzazione dell’egemonia imperialista e colonizzatrice nata nel 1861 che si è alimentata anche con il finto “progresso” della ristrutturazione delle comunicazioni della rete viaria.

Regio Decreto del 22 gennaio 1888 num. 5224 Vie Provinciali di Lecce Copertino Novoli Tricase Gagliano (Documento della collezione privata del dott Giovanni Greco)

Nei decenni seguenti gli anni ’60 dell’800 si avranno nuove strade provinciali, come nel Regio Decreto num. 4571 del 2 giugno 1887 quando furono aggiunte undici strade all’elenco delle vie provinciali di Lecce. Fa seguito questo R.D. (del quale ne ho acquistato il documento originale in foto per la mia collezione personale sul periodo pre unitario e risorgimentale della terra dei due mari), che è il Regio Decreto del 22 gennaio 1888 num. 5224 con il quale venivano aggiunte tre strade all’elenco delle vie Provinciali :
1) da Lecce a Copertino per Monteroni;
2) da Lecce a Novoli – Campi – Squinzano, con diramazioni da Novoli a Salice;
3) da Vasto a Tricase e Gagliano del Capo.

Ancora nel successivo R.D. del 17 maggio 1888 num. 5424 venivano iscritte altre ventuno nuove strade fra le vie provinciali di Lecce.

Cfr : http://www.gazzettaufficiale.it

Parafrasando la frase : “l’uomo non si limita  a cacciare gli animali; li  chiude in trappola”. Infatti se l’invasione è giunta con i fucili colt e con traditori del RdS, la trappola è stata poi realizzata nell’era savoiarda, condizionando le genti del sud a sopravvivere in un habitat i cui sentieri originari sono stati atrofizzati dalle termiti delle speculazioni liberali volute da una casta egemone locale; antiborbonica e permanentemente … feudale.


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Ricerche a cura del dott Giovanni Greco;
dott in Conservazione dei Beni Culturali, con laurea in archeologia industriale, è studioso e autore di numerose ricerche sul Salento, Erasmus in Germania nel 1996, ha viaggiato per venti anni in Italia e in Europa, ha lavorato un anno in direzione vendite Alitalia nell’aeroporto internazionale di Francoforte, ha diretto per cinque anni la sezione web di un giornale settimanale cartaceo italiano a Londra, libero professionista, videomaker, artista raku, poeta, webmaster, blogger, ambientalista, presentatore, art director, graphic designer, speaker radio, giornalista freelance Internazionale iscritto presso l’agenzia GNS Press tedesca, collabora come freelance con diverse realtà sul web e sul territorio locale. Dal 1998 è direttore responsabile della rivista on line “BelSalento.com – arte, storia, ambiente, politica e cultura della Terra dei Due Mari – Servizi di Fruizione Culturale”.
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