10, 11, 12, 13 febbraio 1861 : le ultime giornate della resistenza all’invasione dei Savoia. Inizia la Questione Meridionale

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Le giornate di Gaeta

10, 11, 12 E 13 FEBBRAIO 1861 : LE ULTIME GIORNATE DELLA RESISTENZA ALL’INVASIONE SAVOIA. L’INIZIO DELLA QUESTIONE MERIDIONALE

Il 13 febbraio di ogni anno sarà il giorno della Memoria per i massacri subiti dalle popolazioni meridionali del ex Regno delle Due Sicilie durante il cosiddetto risorgimento italiano

Il 13 febbraio del 1861 cadeva la fortezza di Gaeta. 160 mila bombe rasero al suolo la CITTA’ MARTIRE DEL RISORGIMENTO PIEMONTESE. I morti ammontarono a circa 4.000. Da allora iniziò una guerra civile che costò un milione di morti al Sud; da allora furono fatti emigrare 25 milioni di persone, fino al 1965. Una vera diaspora. Nemmeno gli ebrei hanno subito questo olocausto, questa diaspora in così poco tempo. Oggi l’emigrazione continua senza soluzione di continuità. Il nord sempre più ricco e il sud sempre più colonizzato. I forconi hanno cominciato a ribellarsi … la Grecia, culla della civiltà, sta bruciando. La massoneria continua a fare i porci comodi imponendo povertà, lacrime e sangue …. Antonio Ciano

20 Marzo 1861 Dopo due giorni di terrificanti bombardamenti piemontesi (alla fine dell’assedio l’artiglieria sarda avrà tirato qualcosa come 7.860 proiettili per kg. 6.500 di polvere utilizzata), la guarnigione borbonica si arrende. Sono le ore 11 del mattino. Il maggiore Raffaele Tiscar, vice-comandante del forte, firma la capitolazione congiuntamente al ten. col. Pallavicini per la parte sabauda. i bersaglieri possono entrare in città. Alle 13,45 fu fucilato, senza processo, il sergente Messinelli (reo di aver disobbedito all’ordine di resa del gen. Della Rocca). alle 17,00 tutto lo stato maggiore sardo, con in testa Mezzacapo e la fanfara, entrava in Civitella del Tronto e nel forte veniva issata la bandiera sabauda, salutata da 21 colpi di cannone.

22 Marzo 1861 Giungeva lo sciagurato ordine del ministro della guerra piemontese Manfredo Fanti di distruggere la fortezza e la cinta muraria angioina della città. In questo modo barbarico si faceva pagare la fedeltà al vessillo borbonico e l’onore di una coraggiosa guarnigione, colpevole di aver fatto esclusivamente il proprio dovere. Molti di questi uomini furono deportati nelle carceri piemontesi di Savona e Fenestrelle da dove non fecero più ritorno.

Furono imprigionati, deportati e internati poveri contadini ex soldati borbonici, sacerdoti, assassini, avvocati, medici, giovani, vecchi, miseri popolani e uomini di cultura che morirono tutti di stenti al freddo dell’inverno del Nord senza coperte, senza luce, in condizioni disumane fra mille vessazioni perpetrate da chi si reputava un liberatore!
Vennero smontati anche i vetri e gli infissi delle finestre … Denutriti e con l’animo scavato dall’odiosa e lacerante predazione savoiarda, spesso si appoggiavano a ridosso dei muraglioni, cercando di catturare un minimo calore del sole invernale; vago ricordo del clima mediterraneo.

Si legge su un muro di ingresso del forte piemontese di Fenestrelle: “Ognuno vale non in quanto è, ma in quanto produce“. In quella fortezza furono deportati 24.000 soldati napoletani che non volevano giurare per Vittorio Emanuele II

13 febbraio giorno della Memoria per il Sud

13 febbraio giornata della memoria per le vittime dell’Unità d’Italia – 16, 17 e 18 febbraio 2018 manifestazioni a Gaeta


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Ricerche a cura del dott Giovanni Greco;
dott in Conservazione dei Beni Culturali, con laurea in archeologia industriale, è studioso e autore di numerose ricerche sul Salento, Erasmus in Germania nel 1996, ha viaggiato per venti anni in Italia e in Europa, ha lavorato un anno in direzione vendite Alitalia nell’aeroporto internazionale di Francoforte, ha diretto per cinque anni la sezione web di un giornale settimanale cartaceo italiano a Londra, libero professionista, videomaker, artista raku, poeta, webmaster, blogger, ambientalista, presentatore, art director, graphic designer, speaker radio, giornalista freelance Internazionale iscritto presso l’agenzia GNS Press tedesca, collabora come freelance con diverse realtà sul web e sul territorio locale. Dal 1998 è direttore responsabile della rivista on line “BelSalento.com – arte, storia, ambiente, politica e cultura della Terra dei Due Mari – Servizi di Fruizione Culturale”.
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