1/2 soldo 1804-1807, Carlo Luovico di Borbone-Parma

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ricerche a cura del dott Giovanni Greco

1/2 soldo 1804-1807, Carlo Luovico di Borbone-Parma

MONETE DEL REGNO DI NAPOLI

mezzo soldo Carlo Ludovico di Borbone-Parma 1804-1807 — (collezione privata del dott Giovanni Greco)

Per la mia collezione numismatica meritava attenzione anche questa moneta, che mi ha attirato per i suoi tre gigli 😉 Questa moneta in rame è un 1/2 soldo coniato presso la Zecca Toscana di Firenze durante Carlo Ludovico di Borbone-Parma con la reggenza della madre Maria Luisa, 1803-1807. In questa moneta manca l’indicazione dell’anno di emissione, ma risale presumibilmente al periodo 1804-1805.
Dritto: Ovale con tre gigli, intorno: C • LVD • R • ETR • & M • ALOYSIA R • R •.
Verso: Indicazione del valore (MEZZO SOLDO) all’interno di cornice rettangolare con angoli smussati.

Carlo Ludovico di Borbone-Parma, noto anche come Carlo II di Parma (Madrid, 22 dicembre 1799 – Nizza, 16 aprile 1883), figlio di Ludovico di Borbone (1773 – 1803) e di Maria Luisa di Borbone-Spagna (1782 – 1824), figlia di Carlo IV di Spagna, fu re d’Etruria dal 1803 al 1807 come Ludovico II, duca di Lucca come Carlo I per volontà del Congresso di Vienna dal 1824 al 1847, ed infine duca di Parma dal 1847 al 1849 come Carlo II. Nel 1820 sua madre organizzò il suo matrimonio con la principessa Maria Teresa di Savoia (1803-1879), una delle figlie gemelle del re Vittorio Emanuele I di Sardegna.
Carlo Ludovico successe al padre nel 1803, sotto la reggenza della madre Maria Luisa. Nel 1807 venne cacciato dal trono dall’esercito di Napoleone, che gli promise in cambio il trono del regno della Lusitania settentrionale (il nord del Portogallo), ma questo progetto non si realizzò mai, a causa della rottura tra Napoleone e i Borbone-Spagna nel 1808.

Dal sito numismaticadellostato leggo che :
Carlo Ludovico, data la giovane età, venne affiancato al potere dalla madre Maria Luisa, con il ruolo di regina reggente . Poco dopo il loro insediamento avvenne una vera e propria “rivoluzione monetaria” (…). Nel 1805  fu messa in cantiere anche la moneta da mezzo soldo: Firenze 26 agosto 1805 – Sig . Direttore Luigi Siries – Ho letto dopo mezzogiorno il venaratissimo motuproprio del 22 agosto corrente…in esso la Regina Reggente incarica…di far coniare quella quantità di Mezzi Soldi che sarà necessaria alle minute compre del sale. Quantunque non siami, pervenuto sinora ordine alcuno…non posso dubitare che tale disposizione non siami personalmente diretta. Mi credo dunque in dovere di chiedere a V.S. Ill. ma nel più breve tempo possibile un disegno dell’impronta delle due facce della voluta moneta…proporrò che sia fatta di più bassa lega onde passa darsele corpo e diametro per alcun poco maggiore. Prego V. S. Ill. ma ad avere presente che tal moneta vuolsi destinata ad incessante corso che quindi conviene sia grossolano l’intaglio. Forse potrebbero essere i tre gigli da una parte e l’iscrizione Mezzo Soldo dall’altra ma a caratteri larghi ed alti come quelli dei quattrinelli romani…Giovanni Fabbroni. (Giovanni Fabbroni era il Direttore della Zecca). Il mezzo soldo venne battuto con il disegno proposto dal Fabbroni e coniato alla bontà di nove denari d’argento la libbra, ovvero alla lega più bassa mai battuta fino ad allora dalla zecca di Firenze. Il nuovo sistema proposto dal direttore della zecca accrebbe ancora di più la confusione che già regnava nel sistema monetario toscano in quanto, anziché diminuire e razionalizzare la circolazione delle monete, non fece altro che aumentare il numero dei nominali circolanti e questo perché si continuarono a battere anche nominali secondo il vecchio sistema. In realtà, oltre a queste nuove monete d’argento popolino, la zecca continuò a produrre i dieci paoli a nome di Ludovico alla bontà di once 11 d’argento per libbra. Il Fabbroni, probabilmente deluso dal parziale insuccesso della sua riforma, non poté far altro che adeguarsi, al punto che nel 1806 dette istruzioni all’incisore Luigi Siries di preparare il nuovo conio della moneta da paoli dieci.

Cfr : https://www.numismaticadellostato.it

Banconota 10 ducati Regno delle due Sicilie / con lo stemma della provincia di Lecce. 🙂 Nel Regno i Borbone non hanno mai emesso banconote di carta ma solo monete in metallo (come lo furono i ducati d’oro) e fedi di credito. Questa banconota che ho in mano qui in foto quindi, è una rielaborazione contemporanea ed un’opera d’ingegno sia graficamente che nella stampa, pertanto non ha valore, ma è, diciamo, una simpatica rievocazione, e anche un gradevole “falso d’autore” per collezionisti. E anch’essa infatti, fa oggi parte della mia collezione di “cimeli” della storia del sud. Giovanni Greco


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Ricerche a cura del dott Giovanni Greco;
dott in Conservazione dei Beni Culturali, con laurea in archeologia industriale, è studioso e autore di numerose ricerche sul Salento, Erasmus in Germania nel 1996, ha viaggiato per venti anni in Italia e in Europa, ha lavorato un anno in direzione vendite Alitalia nell’aeroporto internazionale di Francoforte, ha diretto per cinque anni la sezione web di un giornale settimanale cartaceo italiano a Londra, libero professionista, videomaker, artista raku, poeta, webmaster, blogger, ambientalista, presentatore, art director, graphic designer, speaker radio, giornalista freelance Internazionale iscritto presso l’agenzia GNS Press tedesca, collabora come freelance con diverse realtà sul web e sul territorio locale. Dal 1998 è direttore responsabile della rivista on line “BelSalento.com – arte, storia, ambiente, politica e cultura della Terra dei Due Mari – Servizi di Fruizione Culturale”. BelSalento è un progetto a cura del dott Giovanni Greco

i miei viaggi in Europa dal 1996 al 2014 – Giovanni Greco

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