Sergio Stiso Umanista italo-greco agli albori del Rinascimento in Terra d’Otranto

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ricerche a cura del dott Giovanni Greco medioevo

Sergio Stiso Umanista italo-greco agli albori del Rinascimento in Terra d’Otranto

Sergio Stiso (Zollino, 1458 – 1535 ca), fu un dotto umanista e uno dei principali animatori dell’ellenismo che si sviluppò in Terra d’Otranto tra la fine del Quattrocento e l’inizio del Cinquecento. Nacque a Zollino da una famiglia originaria di Gallipoli e visse a cavallo tra Umanesimo e Rinascimento; poco conosciuto dagli storici dell’Umanesimo Stiso è stato uno dei più importanti personaggi del panorama dell’Umanesimo greco del Sud Italia, ma anche uno dei rappresentanti più illustri degli albori del Rinascimento in Terra d’Otranto. Solo negli ultimi anni c’è stata una parziale riscoperta di questo nostro illustre filosofo.  Fu un monaco di rito greco, umanista, filosofo e teologo. Studiò dapprima presso il Ginnasio di Nardò, una delle scuole più importanti e  prestigiose dell’epoca. Successivamente approfondì la sua educazione oltre i confini della Terra d’Otranto, probabilmente a Napoli. E infine studiò nel Monastero di San Nicola di Casole ad Otranto, divenendo profondo conoscitore del greco e delle lettere antiche. Presso il monastero divenne sacerdote; in seguito, intorno al 1520 Monsignor Fabrizio di Capua, arcivescovo di Otranto, gli assegnò la cappella di San Salvatore a Zollino. i suoi interessi culturali spaziavano dalla letteratura alla filosofia, dalla medicina all’astrologia ed alla divinazione. Stiso ebbe rapporti culturali con i più importanti centri intellettuali del tempo. E il suo prestigio giunse sino a Firenze, presso la corte di Lorenzo dei Medici. Nel 1491 Giano Lascaris, umanista e bibliotecario della famiglia dei Medici, prima di imbarcarsi per la Grecia, si recò a Zollino visitò la sua casa e commissionò a Sergio Stiso la trascrizione di alcuni testi destinati alla Biblioteca Laurenziana di Firenze.

 

 

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manoscritto del sec XI Cfr : http://www.bml.firenze.sbn.it/rinascimentovirtuale/pannello16.shtm

Nella sua  città natale, Zollino, il “Magister” (maestro) Sergio Stiso avviò una importante scuola di copisti, che ben presto diverrà rinomata in quanto si proponeva di preservare la purezza della lingua greca. In essa egli insegnava lettere e filosofia. I suoi allievi provenivano dalle famiglie benestanti di Terra d’Otranto. Nella sua attività di copista, non si limitò a trascrivere opere diffuse allora nel Salento, ma cercò di acquisire da biblioteche estere numerosi testi sconosciuti nella zona. Il suo scriptorium in Zollino era in costante contatto con il Monastero di Casole. Inoltre, quando i Saraceni attaccarono la città idruntina durante la conquista di Otranto nel 1480 da parte dei Turchi (nella famosa Battaglia di Otranto), essi incendiarono anche la biblioteca dell’Abbazia di San Nicola di Casole. Sarà proprio il monaco Sergio Stiso in persona a raccogliere, conservare e mettere in salvo molti dei preziosi volumi e dei rari manoscritti provenienti proprio dalla biblioteca di Casole; e ad avviare nello scriptorium di Zollino, la successiva opera di recupero e di copiatura di vari testi. Quest’opera di copiatura sarà realizzata per opera dei suoi allievi, tra i quali Aulo Giano Parrasio, Matteo Tafuri di Soleto, (poi conosciuto come il Nostradamus Salentino), e Marcantonio Zimarra di Galatina (filosofo). Il loro lavoro fu di straordinaria importanza storiografica, perché ha permesso di trasmettere dapprima agli altri protagonisti dell’Umanesimo, e quindi fino ai nostri giorni, un’importante fetta della cultura greco-otrantina dell’epoca. Ebbe come allievi Andrea Matteo Acquaviva duca d’Atri, Matteo Tafuri di Soleto, Francesco Cavoti, Aulo Giano Parrasio, Nicola Petreo di Curzola, Marcantonio Zimara di Galatina e molti altri. Fu amico di Antonio de Ferrariis (detto il Galateo), studioso delle humanae litterae.

In Vaticano a Roma gli fu proposto di dirigere la Biblioteca Vaticana, ma essendo ormai vecchio declinò l’invito, in favore del suo allievo Nicolò Maiorano, che divenne custode nel 1532.

 

 

Zollino, casa di Sergio Stiso

Quel che resta dell’abitazione di Sergio Stiso è il portale d’ingresso in Piazza San Pietro in Zollino, poichè la sua abitazione fu demolita negli anni Sessanta del Novecento. L’edificio in origine aveva due finestre aperte al primo piano risalenti al 1500, sui cui architravi erano incise delle iscrizioni in lingua latina sulla facciata occidentale e in greco (attualmente illeggibile) sulla facciata meridionale. Il testo latino è : “CHAOS NON CAPIT LUCEM” Il caos non prende la luce.
Cfr : http://www.stonetrad.it/


Dal sito web del comune di Zollino : Prete di rito greco e dotto umanista, diede vita a Zollino ad una rinomata scuola in cui si preservava  la purezza della linga d’Omero e a un centro di copia di rari manoscritti. Era la metà del secolo decimo quinto quando sui banchi della Biblioteca di San Nicola di Casole e sotto il magistero di sapienti monaci, si istruiva alle lettere greche un giovane prete zollinese che sarebbe divenuto di lì a poco uno degli ultimi baluardi dell’ellenismo italo-greco: parliamo di Sergio Stiso. La sua educazione varcò, probabilmente, i confini della Terra d’Otranto e fu approfondita forse a Napoli dove Stiso potè farsi conoscere ed intrecciare illustri amicizie. Tornato nel suo paese natale, egli divenne uno dei più illustri maestri della lingua d’Omero e diede vita non solo ad una rinomata scuola in cui si preservava la purezza della lingua greca, ma anche ad ben noto centro di copia e produzione libraria. Possedeva, infatti, rari manoscritti recuperati da Casole, dopo l’assalto turco del 1480, e sottratti ad un irrimediabile destino. Del suo magistero si avvalsero giovani allievi che sarebbero divenuti di lì a poco illustri esponenti della cultura e della politica del Meridione d’Italia. Tra di essi vi furono Andrea Matteo Acquaviva duca d’Atri, Matteo Tafuri di Soleto, astrologo, medico e matematico che fu attivo presso le università di Parigi e Salamanca, Francesco Cavoti, arcidiacono soletano e cultore di scienze filologiche e magico-cabalistiche; Aulo Giano Parrasio, poeta ed umanista di origine calabrese, Nicola Petreo di Curzola, umanista dalmata, e molti altri. Il nome del maestro di Zollino superò anche i confini dell’area napoletana e del dotto circolo sorto intorno alla figura di Pontano e giunse sino a Firenze, alla corte di Lorenzo De’ Medici. Nel 1491 Giano Lascaris, inviato dal Magnifico alla ricerca di preziosi manoscritti per la costituenda biblioteca di Firenze, visitò la casa di Stiso a Zollino, annotò i libri greci che Sergio possedeva e gli commissionò, dietro promessa di pagamento, la trascrizione di alcuni volumi ora conservati presso la Biblioteca Laurenziana di Firenze. L’anno successivo nel 1492, Stiso scriveva a Lascaris una lettera in greco con cui lo rassicurava circa il buon esito dell’incarico di trascrizione assegnatogli e circa l’avvenuta riscossione direttamente dalle mani dell’ambasciatore fiorentino a Lecce della somma pattuita. La lista dei libri visti nella casa di Sergio Stiso, compilata da Giano Lascaris, ci permette di entrare a fondo negli interessi culturali del zollinese, che spaziavano dalla letteratura alla filosofia, dalla medicina all’astrologia ed alla divinazione.

Francesco G. Giannachi

(“Sergius Stisus di Zollino” è un ritratto ad acquaforte di Pietro Cavoti tratto da un quadro di Tommaso Arcudi. E’ conservato presso il Museo Cavoti di Galatina. L’immagine è stata utilizzata per la copertina del libro curato da Paolo Pellegrino “Sergio Stiso tra Umanesimo e Rinascimento in Terra d’Otranto”, Congedo, Galatina 2012)

Cfr : http://www.comune.zollino.le.it/territorio/personaggi-illustri/item/sergio-stiso


L’abbazia di San Nicola di Casole


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dott in Conservazione dei Beni Culturali, con laurea in archeologia industriale, è studioso e autore di numerose ricerche sul Salento, Erasmus in Germania nel 1996, ha viaggiato per venti anni in Italia e in Europa, ha lavorato un anno in direzione vendite Alitalia nell’aeroporto internazionale di Francoforte, ha diretto per cinque anni la sezione web di un giornale settimanale cartaceo italiano a Londra, libero professionista, videomaker, artista raku, poeta, webmaster, blogger, ambientalista, presentatore, art director, graphic designer, speaker radio, giornalista freelance Internazionale iscritto presso l’agenzia GNS Press tedesca, collabora come freelance con diverse realtà sul web e sul territorio locale. Dal 1998 è direttore responsabile della rivista on line “BelSalento.com – arte, storia, ambiente, politica e cultura della Terra dei Due Mari – Servizi di Fruizione Culturale”. BelSalento è un progetto a cura del dott Giovanni Greco

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a cura di Giovanni Greco

3 Commenti su “Sergio Stiso Umanista italo-greco agli albori del Rinascimento in Terra d’Otranto”

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