OTRANTO LO SPRECO DI STATO NEL VILLAGGIO DELLE VACANZE ABBANDONATO DA ITALIA TURISMO

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di Giuliana Lubello

OTRANTO LO SPRECO DI STATO NEL VILLAGGIO DELLE VACANZE ABBANDONATO DA ITALIA TURISMO

premessa di Giovanni Greco
Quando si parla di paradiso mai tutelato; ecco un altro esempio di incoerenza politica, di capacità di lucrare devastando e del disprezzo dello sfruttamento totale che qualche nostro politicante ha imposto su tutti noi negli ultimi decenni. Tutto ciò è la perenne verità che ci resta in tasca. Vi invito a ribaltarla questa situazione, che nasceva oppressiva e permane tuttora ottusamente irreale e deprimente. Tutti uniti dobbiamo e possiamo cambiare rotta e porre rimedio ai danni ambientali (e sociali) che sono stati fatti sino ad oggi. Io dico sempre che la maggior parte dei politici nostrani erano, sono e restano RIDICOLI, nel senso che -amaramente- le loro soluzioni hanno puntualmente triplicato ogni problema, come accadrebbe nei film comici; pertanto ripeto, questi politicanti della casta politica nostrana, sono -amaramente-  RIDICOLI; e lo ripeto all’infinito perchè credo che se l’opinione pubblica li comincerà a percepire per quello che sono (ossia RIDICOLI), loro (classe politica) non avranno più il potere di imporre soluzioni simil mafiose come hanno sempre potuto fare sino ad ora.

di Giuliana Lubello
Laghi Alimini, Otranto, Salento. Il Country club è un centro servizi pensato negli anni Ottanta per i residenti dei complessi Alimini Serra 1 e Serra 2, per le migliaia di ospiti dei primi resort della zona, per gli stessi salentini. Cinque ettari un tempo circondati dal verde e dalla macchia mediterranea. Perché il Country – orgoglio delle notti salentine da ballare – è chiuso da 17 anni. Abbandonato da una società dello Stato. Nove campi da tennis, campi di basket, la discoteca Biblos, il ristorante e la pizzeria, il centro benessere e la sauna, il maneggio per l’equitazione, due piscine. Al Country c’era tutto. Ma ormai è impraticabile: un cartello vieta l’accesso e lo limita come ‘zona mineraria’.
Era un investimento del governo italiano, ora è una sua evidente dimenticanza. Il Country era parte della scommessa partita a Otranto alla fine degli anni Sessanta: prima che il Salento diventasse Salento, meta ambita del turismo nazionale e non solo, lo Stato aveva deciso di sostenere la crescita turistica del territorio. Realizzando villaggi attraverso società partecipate. Il primo è stato quello di Santo Stefano, gestito per decenni dal Club Med e rilevato un paio di anni fa dal gruppo Bestar, che ne ha assorbito anche i dipendenti. Poi sono nate le due Serre degli Alimini, una delle quali fu inaugurata nel 1975 da Aldo Moro. A seguire Altair e tanti resort, che nel tempo sono passati di società in società.
“Facendosi strada tra la fitta vegetazione, lo spreco è evidente: gli edifici sono pericolanti, le grate dei campi divelte, alcune aree ormai inaccessibili. Dal suo sito internet, Italia Turismo vanta il possesso di “otto villaggi turistici con quasi 7mila posti letto”, in Puglia proprio a Otranto. E a Italia Turismo – e di rimando al ministero dell’Economia – appartengono, come ricorda Cariddi, “buona parte della pineta e la macchia mediterranea del comprensorio degli Alimini, l’ex Club Med che ora si chiama Cale d’Otranto, il villaggio Alimini ex Valtur e oggi Voi hotel”. E ovviamente il Country club. “Vedere una struttura del genere in quelle condizioni fa piangere il cuore – dice il primo cittadino – l’amministrazione comunale sarebbe interessata, anche per una rigenerazione che renda il luogo nuovamente appetibile. Come sono interessati alcuni imprenditori privati, che hanno manifestato più volte le proprie volontà. Ma Italia Turismo non ha mai risposto ai nostri appelli “.
È tutta una questione di ‘ex’, ai laghi Alimini. Perché da quel termine si capisce bene quali sono stati gli avvicendamenti societari negli anni. A volerne aggiungere un altro all’elenco c’è l’ex Bravo: ora è Alimini resort di Alpitour. Che poi sarebbe l’ex Valtur, quindi l’attuale Voi hotel. Il Salento e Otranto, in quanto a turismo, vanno a gonfie vele, a dispetto del Country club. Ma non è il solo spreco pubblico agli Alimini.
Gli spazi abitativi dei comprensori sono gradualmente diventati multiproprietà, ma a Serra 1 le società partecipate dallo Stato hanno mantenuto le quote meno ambite. “Quelle dei periodi morti, aprile e ottobre – conclude il sindaco di Otranto – Fette notevoli, che hanno prodotto quote condominiali e costi gestionali elevati”. Si calcola che, per queste quote condominiali, Italia Turismo paghi annualmente circa 250mila euro. Per strutture praticamente mai utilizzate.

Giuliana Lubello – da un reportage di Repubblica

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dott in Conservazione dei Beni Culturali, con laurea in archeologia industriale, è studioso e autore di numerose ricerche sul Salento, Erasmus in Germania nel 1996, ha viaggiato per venti anni in Italia e in Europa, ha lavorato un anno in direzione vendite Alitalia nell’aeroporto internazionale di Francoforte, ha diretto per cinque anni la sezione web di un giornale settimanale cartaceo italiano a Londra, libero professionista, videomaker, artista raku, poeta, webmaster, blogger, ambientalista, presentatore, art director, graphic designer, speaker radio, giornalista freelance Internazionale iscritto presso l’agenzia GNS Press tedesca, collabora come freelance con diverse realtà sul web e sul territorio locale. Dal 1998 è direttore responsabile della rivista on line “BelSalento.com – arte, storia, ambiente, politica e cultura della Terra dei Due Mari – Servizi di Fruizione Culturale”. BelSalento è un progetto a cura del dott Giovanni Greco

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