ricerche a cura del dott Giovanni Greco

Il Dott. Martino Marinosci (Martina Franca 1786 – 1866)Flora salentina compilata dal Dott. Martino Marinosci, Volume 2

Cfr : https://books.google.it

Martino Marinosci nacque a Martina Franca il 20 settembre 1786 morì a ottanta anni l’11 novembre 1866. I suoi maestri furono dei preti dai quali, sin da giovane apprese aritmetica, geometria, filosofia e teologia. A poco meno di vent’anni studiò botanica, fisica e chimica, anatomia e fisiologia, medicina teorica e legale. Tra i 19 e i 23 anni seguì a Napoli i corsi dei maggiori specialisti dell’epoca in Medicina, Chirurgia, Clinica e Anatomia. In seguito si interessò sia di Botanica e di Storia Naturale, avviando i suoi primi erbari sotto la guida di Petagna, Tenore e Briganti, sia di Teologia, Morale, Storia, Legge e Chimica, di lingua inglese e lingua ebraica.

Ebbe 10 figli; nel 1809 fu medico in a Martina Franca e fu nominato Socio Corrispondente del Real Giardino delle Piante di Napoli, diretto dal botanico Michele Tenore. Da quell’anno e fino al 1815 diede inizio alle escursioni per la Provincia di Lecce. Nel 1811 fu anche nominato Socio Onorario della Società Economica di Terra d’Otranto di Lecce, di cui divenne socio Ordinario nel 1820. Nel 1826 fu eletto Presidente dell’Accadema Agraria di Lecce, carica che ricoprì sino al 1836. Fu in questo periodo che pubblicò una prima parte della Flora Salentina, alla quale aveva cominciato a lavorare già dal 1810, e a cui sarebbe stata legata la sua fama come botanico. Si dedicò inoltre a studi di Archeologia. Nel 1842 divenne Ispettore degli scavi d’antichità per il distretto di Taranto.

Sarà Cosimo De Giorgi, dopo la morte del Marinosci, a curare la pubblicazione della Flora Salentina (Tip. Ed. Salentina, Lecce 1870); scriverà che tutti gli scritti “formano un monumento più duraturo del bronzo, e meritano davvero che nella stima dei buoni e degli onesti resti incancellabile il nome del Marinosci”.

La Terra d’Arneo descritta dal Marinosci – Guagnano, Nardò, Porto Cesareo, Salice Salentino, Veglie, popolata da lepri, volpi, daini, tassi, lupi, linci, scoiattoli, donnole, un paradiso terrestre con peculiarità uniche

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