Già Cosimo de Giorgi considerava la terra del Salento come quella penisola pugliese
avente 3 vertici ideali : Taranto, Ostuni e Santa Maria di Leuca. Tale mappa (che è riprodotta per incisione su un vaso attico smaltato in nero del V sec a.C) è la prima rappresentazione geografica storica del Salento ed è una delle più antiche mappe geografiche del mondo occidentale. E’ conservata presso il Museo Archeologico Nazionale di Taranto.
Nel periodo pre Romano i Greci chiamavano la penisola salentina Messapia (cioè “Terra fra due mari”) che era la pianura abitata dai Messapi, una popolazione di origine illirica o egeo-anatolica le cui città principali erano 16: Alytia (Alezio), Ozan (Ugento), Brention/Brentesion (Brindisi), Hyretum/Veretum (Vereto), Hodrum/Idruntum (Otranto), Kaìlia (Ceglie Messapica), Manduria, Soletum (Soleto), Neriton (Nardò), Orra (Oria), Cavallino,Muro Leccese, Rudiae (Lecce), Basta (Vaste), Thuria Sallentina (Roca Vecchia) e Egnazia.
I Romani chiamavano Salentini gli abitanti delle terre che circondavano il Golfo di Taranto. La divisione augustea delle province italiane chiamerà la attuale regione Puglia Regio II : Apulia et Calabria con la seconda (attuale Salento) nettamente distinta dalla Apulia (attuali province di Bari e Foggia)
La Tabula Peutingeriana, risale alla metà del IV secolo d.C. E’ un rotolo di pergamena di 12 fogli, che rappresentano l’Ecumene, ossia il mondo antico così com’era conosciuto all’epoca della sua redazione. In esso sono indicate strade, stazioni intermedie, toponimi e le distanze misurate in miglia del sistema stradale della penisola salentina.
QUI DI SEGUITO UNA SERIE DI IMMAGINI CON LE DESCRIZIONI DELLE MAPPE
Illustrazione di Abraham Ortelius (cartografo fiammingo 1527 – 1598)
Giacomo Gastaldo, La descriptione dela Puglia. Molto rara realizzata nel 1567 dal Bertelli, è la prima incisione a stampa della Puglia, pubblicata per la prima volta da Carmelo Colamonico.
Corographia. Jacobo Castaldo Auctore – Ortelius A., 1601 Descrizione: Tratta dal “Theatrum orbis terrarum”. Abramo Ortelio (1527/1598) antiquario, commerciante, collezionista, fondatore della geografia storica, pubblica ad Anversa presso l’Officina Tipografica Plantiniana nel 1570 il primo atlante geografico,a stampa, dell’età moderna, il “Theatrum orbis terrarum” composto da 70 carte su 53 fogli, che, nonostante l’alto prezzo di vendita, diverrà, dopo una quarantina di edizioni fino al 1612 e numerose traduzioni: nel 1570 in latino, nel 1571 in olandese, nel 1572 in tedesco ed in francese, nel 1588 in spagnolo, nel 1608 in italiano, il libro più venduto del secolo XVI. Ortelio raccoglie la migliore cartografia esistente in commercio, con una rigorosa verifica, riconducendola, per la prima volta, ad un formato uniforme. Le carte, incise da Frans Hogenberg, sono solo di autori contemporanei, spariscono le carte Tolemaiche, conservando ai relativi autori la paternità delle carte verificabile nell’annesso “Catalogus auctorum”. L’Ortelio disegna solo il Mappamondo del Theatrum e poche altre carte. Ortelio è in rapporto epistolare, scientifico e religioso con l’ambiente mistico degli affiliati alla setta clandestina della “Famiglia dell’Amore” di Anversa che facevano oggetto dei propri interessi il tema della carità, della tolleranza e dell’amore, esecrando le dispute teologiche e cercando di vivere illuminati dalla fede, possedendo Dio entro se stessi. Questa setta familista annoverava celebri rappresentanti: Pieter Bruegel, Cristoforo Plantin, Guillame Postel, Philip Gall, Georg Hoefnagel. Con l’Ortelio la carta geografica diventa l’espressione di un vero e proprio misticismo scientifico. (G.Mangani) Questa carta fu stampata la prima volta a Venezia nel 1567 ed è la più antica carta regionale della Puglia, praticamente privilegia però la Terra d’Otranto. Compare dal 1573 nel Theatrum Orbis Terrarum dell’Ortelio. La carta dal 1595 nel “Theatrum” venne accoppiata con la Calabria del Parisi, presente in questa raccolta. Scala 1:600.000. (Koeman [7490:31]) Testo al verso in inglese. Giacomo Gastaldi fu astronomo, cartografo, ingegnere, attivo in Venezia dal 1539. Il Consiglio dei Dieci della Repubblica Veneta si riferisce a lui come “Mastro Giacomo di Piemonte il nostro Cosmografo” Quattro sue annotazioni compaiono in questa carta. Tra queste, una in cui l’autore identifica verso la fine della penisola una vasta area senza paesi, sul versante Ionio ad ovest,a nord : in senso orario confinante con Liste, Galletina, S.Pietro, ad ovest: S.Donato, Starnatio, a Sud: Noia, Acquarica, Felino su cui scrive: Hic tractus abundat crocu. Evidentemente Gastaldi allude al prezioso e salutare zafferano che si ottiene dal pistillo del fiore di crocus sativus, della famiglia delle Iridacee, di colore lilla-porpora. Oggi è prodotto in Abruzzo nella Piana di Navelli. L’altra riguarda Brindisi e ci informa che questo porto un tempo famoso in tutto il mondo, è ostruito e vi possono aver accesso solo le piccole imbarcazioni.
Di Francesco Maria LEVANTO Italia Meridionale Costa Maritima della parte Orientale di Sicilia et Italia da Cap. Passaro sin’al Golfo di Venetia del 1664. Carta nautica raffigurante le coste calabre e pugliesi, con parte di Sicilia e Grecia. Fa parte di “Prima parte dello specchio del mare, nel quale si descriuono tutti li porti, spiaggie, baye, isole, scogli, e seccagni del Mediterraneo, con le dimostrationi de’ terreni, cambiamenti di corse, e distanze, & il facilissimo modo d’adoperare il balestriglio, & astrolabio … dato in luce dal capitan Francesco Maria Levanto … “, atlante nautico edito a Genova nel 1664.
Del 1714 la mappa fu disegnata da Domenico De Rossi e dedicata all’arcivescovo di Otranto, Francesco Maria d’Aste.
mappa del Regno di Napoli incisa da G. Bodnehr in : “Der curiose und .. Nüssliche Dollmetscher..” pubblicata ad Augsburg nel 1748.
antica mappa con gli antichi confini della Terra d’Otranto al tempo del Regno di Napoli
Vecchia Provincia di Lecce. Regno di Napoli Autore: Pierre d’Avity 1573-1635. All’epoca il mare Adriatico era chiamato Golfo di Venetia. La stampa e’ arricchita dai dodici stemmi delle province del Regno di Napoli ,disposti sei per lato.
Itala nam tellus | GRAECIA MAIOR | erat. Ovid 4 Fast . Orientata con l’est in alto, di argomento storico-antiquario, la carta rappresenta l’Italia Meridionale, richiama la tradizione classica e le genti che quei territori abitarono. E’ tratta dal Parergon, l’appendice delle carte storiche contenute nel primo atlante “moderno” pubblicato in Europa, il celebre Theatrum Orbis Terrarum, curato dal cartografo fiammingo Abraham Ortelius, edito ad Anversa presso la stamperia Plantin, poi Plantin-Moretus, nelle maggiori lingue europee a partire dal 1570. Qui l’edizione latina del 1595. Incisione su rame
Nel XVI sec. Carlo Siconio descrive il Salento nel libro IX della sua “Historia de regno Italiae”, nel 1671 Ottavio Beltramo nell’edizione napoletana della ”Descritione del regno di Napoli” diviso in 12 province, riporta come settima “la provincia di Terra d’Otranto” che fu anticamente denominata anche Hidrunto, Iapigia, Messapia e Salentina.
di Henricus Hondius, Amsterdam / 1630 ca. Henricus Hondius (1597/1651) apparteneva ad una famiglia di cartografi ed era il figlio piu’ giovane di Jodocus Hondius il vecchio che era entrato in possesso delle tavole del Mercatore dopo l’edizione di Düsseldorf fatta nel 1602 dagli eredi di Rumoldo figlio del Mercatore che aveva cercato di completare l’opera del padre fino alla sua morte nel 1599. Jodocus Hondius il vecchio ripubblicò sia l’Atlas che la Geografia del Mercatore aggiungendo molte carte tanto che nel 1612 alla sua morte apparve una incisione nel testo che rappresentava sia il Mercatore che Jodocus Hondius il vecchio per sottolineare il contributo di quest’ultimo. Henricus Hondius ripubblicò l’opera paterna ovvero il Mercatore-Hondius Atlas dal 1623 al 1633. Ripubblicò in collaborazione con suo cognato Johannes Janssonius ulteriori edizioni dell’Atlas dal 1633 fino al 1637. Dopo il 1638 il titolo fu cambiato in “Atlas Novus, sive descriptio geographica totius orbis terrarum, tabulis aeneis luculentissimis & accuratissimis exornat”ed infine altre edizioni dal 1645 al 1649, con testo francese al verso (il nostro). La stampa proviene dalla pars tertia:vol III. tav.50. Scala 1:318.660. (Tooley’s dictionary) (Geoweb Marciana) (P. Van Der Krogt) (Koeman [7470:1.1]) I nomi delle varie localita’ nonchè il disegno sono li stessi della Terra di Otranto del Magini, dal quale evidentemente sono ricavati; vi sono solo diversità nella posizione dei nomi,dei cartigli, delle figure decorative. Il Silvestri in Imago Apuliae alla tav. 13, attribuisce questa stampa al Blaew e così il Ventura in Immagini di Puglia alla tav.28. e così anche Carlone e Blasi in La Provincia di Taranto alla tav.2
D. Francesco Cassiano de Silva, autore dei rami cartografici delle province dell’atlante di Antonio Bulifon. Le dodici tavole relative alle province del Regno furono anche inserite nel Regno di Napoli in prospettiva di Giovanbattista Pacichelli però ridotte per formato e scala. Data di stampa: 1692 Luogo di stampa: Napoli Descrizione: Sulla prima edizione vi sono delle lievi differenze per cui cito tutte le fonti. -I edizione “Nuova ed esattissima descrizione del Regno di Napoli colle sue XII Province” 16 tavole. Napoli Antonio Bulifon 1692. (Frera e Morlicchio) – I edizione: “Accuratissima e nuova delineazione del Regno di Napoli con le sue provincie distinte in 20 carte”, dedicata a Cosimo III granduca di Toscana Napoli Antonio Bulifon. (Valerio) -I edizione 21 carte (Tooley) L’opera è anche la tav.72 del “Corso geografico universale” edito a Venezia nel 1692 dal ‘vulcanico’ Vincenzo Coronelli. (GeoWeb) – II edizione “Carte de’ Regni di Napoli e di Sicilia, loro provincie, ed isole adjacenti, fatte esattamente incidere da Antonio Bolifoni nel 1692, ed ora dal Dottor Luigi Bolifoni Suo Nipote, con piccole mutazioni fatte ristampare “dedicata a Carlo di Borbone entrato in Napoli il 10/05/1734, 19 tavole (manca il Molise). Napoli Riccardo 1734. (Frera e Morlicchio) – III edizione: la tavola del regno è dedicata a Carlo di Borbone. “Accuratissima delineazione del Regno di Napoli con le sue XII Province distinte”. 16 tavole. Napoli Fratelli Terres 1794. Notizie biografiche incerte su D.Francesco Cassiano de Silva forse appartenente ad un ramo cadetto della famiglia spagnola dei de Silva stanziatosi nel milanese nel corso del XVI secolo, si spiegherebbe così come in alcune opere si definisca hispanicus ed in altre milanese.
Terra di Otranto,olim Salentina & Japigia. Autore: Giovanni Antonio Magini (1555/1617) Data di stampa: 1630 Luogo di stampa: Bologna Descrizione: Titolo entro cartiglio in alto a dx, in basso verso sn, altro cartiglio con dedica: “All’Ill.mo Sig:r et Pron.Coll. il Sig? Lodovico Magnani dell’habito di S.to Jago. Fabio di Gio. Antonio Magini. “Tratta dall’Atlante d’Italia. Il Magini tenne la cattedra di matematica in Bologna dal 1588, incarico che gli fu rinnovato nel 1592 e nel 1597. In questo incarico fu preferito al Galilei del quale fu tenace avversario, non accettando l’ipotesi innovatrice del Copernico, il che pone delle riserve sul suo giudizio come astronomo. Istruì in matematica a Mantova i figli del duca Vincenzo Gonzaga. Cartografo e geografo di indiscutibile valore realizzò una Geografia di Tolomeo nel 1596 dove alle 27 carte tolemaiche ne furono aggiunte altre 37 originali, finemente incise da Girolamo Porro, dando un taglio moderno all’opera ed aggiungendo un accurato commentario descrittivo. (Treccani) Il Magini inoltre si dedicò alla compilazione di un “Atlante d’Italia”, monumento insuperato per oltre un secolo, imitato in Italia ed all’estero, attese alla preparazione delle carte, per un ventennio, dal 1596 fino alla morte, riuscendo a realizzare una splendida sintesi della rappresentazioni cartografiche del nostro paese fino alla fine del ‘500. Come è noto, per il regno di Napoli, fece uso delle carte manoscritte di Nicola Antonio Stigliola (1547-1623), eseguite tra il 1585 ed il 1595 con l’aiuto del fratello Modestino e del cartografo viterbese Mario Cartaro. Lo sfortunato Stigliola trascorse 2 aa a Roma in carcere per eresia e non riuscì a pubblicare la sua famosa mappa topografica del Regno di Napoli anche per motivi di ordine militare. (informazioni accurate sulle coste che potevano incentivare atti di pirateria allora ancora frequenti). Dello Stigliola non ci sono opere a stampa, rimangono solo due atlanti manoscritti. Per cui di certo si può affermare che Stigliola e Cartaro crearono la cartografia del Regno di Napoli e il Magini la fecero conoscere a tutta l’Europa. (Perini) L’opera del Magini fu ripresa dai maggiori editori tedeschi e fiamminghi del XVII e della prima metà del XVIII secolo e, rimanendo insuperata per tutto il ‘600, fu definitivamente accantonata solo nella seconda metà del ‘700, dopo che il Danville ridisegnò la forma dell’Italia nel 1744 e con l’avvento della cartografia geodetica. Il Magini non vide pubblicato il suo atlante che lo fu grazie al figlio Fabio, dedicato a Ferdinado Gonzaga, duca di Mantova ai quali si deve una valida influenza nel favorire l’opera. I ed. Bologna Sebastiano Bonomi 1620 in folio 275 x 400 mm. II ed. Bologna Clemente Ferroni 1630 in folio 365 x 500mm. I nomi delle varie località nella Terra d’Otranto ed il disegno di Henricus Hondius, Johannes Janssonius, Willem Jansz. Blaeu e del figlio Joan in collaborazione con il padre o nelle sue riedizioni, del Bulifon e del Petrini sono li stessi della Terra di Otranto del Magini, dal quale evidentemente sono ricavati; vi sono solo diversità nella posizione dei nomi. Per la prima volta la penisola salentina appare, per forma ed orientamento, allo stesso modo della curvatura del golfo di Taranto, assai prossima al vero. (Brancaccio)
MERCATOR Gerard – HONDIUS Henricus Puglia Piana Terra di Bari Otranto etc Amsterdam 1648. Deliziosa piccola carta geografica della Puglia e della Calabria decorata con eleganti caratteri corsivi, da un cartiglio con il titolo e da un secondo, sorretto da mostri marini, con la scala metrica. Tratta dall’Atlas Minor pubblicato ad Amsterdam nel 1648 presso Jannsonius. Nel 1607 Jodocus Hondius pubblica per la prima volta una versione tascabile dell “Atlas” di G. Mercator nominandolo appunto “Atlas Minor”. Le mappe si basano in parte sul lavoro Mercatoriano del 1580-90 e in parte sulle mappe dello stesso Hondius pubblicate nel 1606. L’enorme popolarità del formato ridotto e il prezzo inferiore rispetto agli atlanti in folio si riflettè in un enorme successo editoriale e alla pubblicazione di continui aggiornamenti ed arrichimenti. Circa 20 anni dopo Joannes Janssonius commissiona una nuova serie di carte geografiche incise da Pieter Van Den Keere (Kaerius) e Abraham Goos due fra i più eminenti incisori olandesi dell’epoca. Queste eleganti carte sorprendono, data la ridotta dimensione, per la ricchezza del dettaglio a livello decorativo (cartigli, navi, rose dei venti ecc..) e per la precisione cartografica nei rilievi. Koeman “Atlantes Neerlandici”.
Terra d’Otranto tratta dalle carte del Sig. Rizzi Zannoni. Autore: G.Zuliani inc. G. Pitteri scr. Data di stampa: 1783 Luogo di stampa: Venezia Descrizione: Tratta dall’ “Atlante novissimo illustrato ed accresciuto sulle osservazioni, e scoperte fatte dai più celebri e più recenti cartografi “Venezia Antonio Zatta 1775/1785 in 4 volumi con 240 mappe. Antonio Zatta 1750/1804, tipografo attivo a Venezia nella seconda metà del secolo XVIII , è considerato insieme all’Albizzi ed al Pasquali uno dei tre grandi del libro illustrato del settecento veneziano. Come enunciato nel titolo l’opera proviene dalla “Carta Geografica della Sicilia Prima o sia Regno di Napoli” di Gio Ant.Rizzi Zannoni , in quattro fogli, essa viene ridotta ed inserita nel III volume dell’atlante. (V. Valerio)
Antica cartina dell’800 che segnala tutto il coordinamento degli edifici dove erano installate le vedette del futuristico telegrafo visivo di Chiappe, che illustra uno snodo intercomunicativo all’avanguardia rispetto agli altri regni del tempo. Il sud del dopo unità è stato capovolto nella sua realtà. I savoia ci dissero che il sud era “nato stanco”. La realtà è che quel nord ci ha rubato tutto. E ha depauperato anche i nostri snodi comunicativi, ferroviari, intellettuali …
Atlante marittimo delle Due Sicilie disegnato per ordine del Re da D.Gio: Antonio Rizzi-Zannoni Geografo regio dell’Accademia elettorale di Baviera di quella di Gottinga. di Padova,& c. scandagliato dal piloto di vascello D. Salvatore Trama. Parte prima che contiene il Perimetro Littorale del Regno di Napoli MCCXCII.
Autore: Giuseppe Guerra inc., e scris. che si può considerare il migliore incisore topografo del secolo. (1752ca -1820ca) Cristoph Heinrich Kniep (1755-1825) disegno’.
Data di stampa: 1792
Luogo di stampa: Napoli
Descrizione: E’ il frontespizio di questo magnifico atlante giustamente considerato come uno dei capolavori della cartografia italiana del secolo XVIII. E’ tra i cinquanta primati del regno di Napoli ed è il primo atlante marittimo nel mondo. (De Crescenzo) Malgrado quanto dichiarato nel frontespizio, (parte prima) quest’opera non fu mai completata con la parte seconda che doveva comprendere il rilievo delle coste siciliane. Alcuni fogli hanno in filigrana le lettere S M che identificano la cartiera di Stefano Merola di Traetto che, per ordine di Ferdinando IV, produceva carte speciali dedicate alla realizzazione di carte geografiche. Opera in folio massimo. Per quanto riguarda la penisola Salentina, vi era purtroppo un errore nelle longitudini di ben 31′ e 49” e la stessa perciò risultava più spostata ad Est rispetto alla realtà e per questo l’atlante fu snobbato da francesi ed inglesi. Giovanni Antonio Rizzi Zannoni 1736/1814 fu astronomo e cartografo; ingegnere geografo nel Dépôt de la Marine a Parigi; direttore scientifico della commissione per la carta geografica del Regno di Napoli dal 1781 al 1795; capo della Officina topografica napoletana tra il 1795 ed il 1806; direttore del Burò topografico di Napoli dal 1807 al 1814. (Valerio) Presente in solo due biblioteche italiane ed in una di queste a Napoli, mutilo. TITOLO Atlante marittimo delle Due Sicilie disegnato per ordine del Re da D.Gio: Antonio Rizzi-Zannoni Geografo regio dell’Accademia elettorale di Baviera di quella di Gottinga. di Padova,& c. scandagliato dal piloto di vascello D. Salvatore Trama. Parte prima che contiene il Perimetro Littorale del Regno di Napoli MCCXCII.
Ricerche a cura del dott Giovanni Greco;
dott in Conservazione dei Beni Culturali, con laurea in archeologia industriale, è studioso e autore di numerose ricerche sul Salento, Erasmus in Germania nel 1996, ha viaggiato per venti anni in Italia e in Europa, ha lavorato un anno in direzione vendite Alitalia nell’aeroporto internazionale di Francoforte, ha diretto per cinque anni la sezione web di un giornale settimanale cartaceo italiano a Londra, libero professionista, videomaker, artista raku, poeta, webmaster, blogger, ambientalista, presentatore, art director, graphic designer, speaker radio, giornalista freelance Internazionale iscritto presso l’agenzia GNS Press tedesca, collabora come freelance con diverse realtà sul web e sul territorio locale. Dal 1998 è direttore responsabile della rivista on line “BelSalento.com – arte, storia, ambiente, politica e cultura della Terra dei Due Mari – Servizi di Fruizione Culturale”. BelSalento è un progetto a cura del dott Giovanni Greco
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