Le vie di comunicazione delle strade messapiche preromane

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ricerche a cura del dott Giovanni Greco

Le vie di comunicazione delle strade messapiche preromaneLe prime strade di epoca preromana furono la base sulla quale si svilupperà la complessa rete viaria romana e medioevale. Attorno ad esse poi sorgeranno centri abitati e masserie. I maggiori centri preromani abitati della penisola salentina si hanno con i Messapi; i greci anticamente chiamavano Messapia (cioè “Terra fra due mari”), la terra (abitata dai Messapi appunto), per indicare quella popolazione di origine illirica o egeo-anatolica. I Messapi si insediariono in tutto il Salento in età preromana. Le Città messapiche furono Alytia (Alezio), Ozan (Ugento), Brention/Brentesion (Brindisi), Hyretum/Veretum (Patù), Hodrum/Idruntum (Otranto), Kaìlia (Ceglie Messapica), Mandyrion (Manduria), Neriton (Nardò), Orra (Oria), Cavallino (non si hanno notizie certe del nome antico), Valesium (Valesio), Muro Tenente (forse identificabile con Scamnum, tra Latiano e Mesagne), Bastae (Vaste), ΜΙΟΣ (Muro Leccese), Gnathia (Egnazia), Karpene/Carbina/Carbinia (Carovigno), Sturnium (Ostuni) e Soletum (Soleto)
cfr : Ribezzo, Corpus Inscriptionum Messapicarum, Bari 1935; Travaglini, Inventario dei rinvenimenti monetali del Salento, Roma 1982; Archeologia dei Messapi, Bari 1989; Lombardo, I Messapi e la Messapia nelle fonti letterarie greche e latine, Galatina 1992.

Quasi tutte le città messapiche erano situate a circa cinque chilometri dalla costa ionica ed erano collegate tra loro dala “via Sallentina“.

La via “Calabra“ e la via “Sallentina”

La loro organizzazione economica e sociale era efficiente e il sistema politico era quello delle “Città stato” al pari dell’Attica, che aveva Atene come la “polis” e un sistema federato di città intorno con una organizzazione territoriale fortemente interconnessa. I centri messapici di Oria, Brindisi, Cavallino furono in stretto rapporto simbiotico con i centri minori, attraverso una rete viaria capace di collegare agilmente i vari centri. D. Novembre afferma che le strade messapiche preromane dovevano consistere principalmente in mulattiere con soli pochi tratti transitabili da carri (D. Novembre: RICERCHE SUL POPOLAMENTO ANTICO NEL SALENTO CON PARTICOLARE RIGUARDO A QUELLO MESSAPICO, pag. 90). Mentre R. Jurlaro afferma che i messapi impiantarono nel Salento, un articolato reticolo viario che spiega la mole di ceramiche greca e micenea che è stata ritrovate nell’entroterra salentino. Evidentemente perchè quelle ceramiche venivano trasportate e giungevano intatte a destinazione su strada ben strutturate. La presenza di grossi centri preromani (Ceglie Messapico, Mesagne, Carovigno, Muro Tenente, Muro Maurizio …) così uniformemente distribuiti sul territorio hanno suggerito a storici come Giuseppe Lugli e Rosario Jurlaro la presenza di un reticolo di vie parallele orientate da “settentrione a mezzogiorno” tagliate trasversalmente da altre strade che a partire dalla costa adriatica si addentravano in modo rettilineo o al più sinusoidale da “Maestrale a Scirocco”  per raggiungere l’entroterra e poi la costa ionica.

Cartina della prima viabilità messapica tratto da “Sozzi 1986”

Le vie di comunicazione messapiche

dovevano consistere specialmente in mulattiere e forse solo pochi tratti erano transitabili da carri; una situazione viaria quindi non molto diversa da quella protostorica premessapica, con caratteri che restano per lunghissimo tempo quasi immutati, espressivi di una economia povera e stazionaria. Il reticolo di mulattiere messapiche (che rimane sostanzialmente quasi identico, nel suo sviluppo e nelle direttrici, in epoca romana) delinea interessanti relazioni con vie preistoriche e protostoriche essenzialmente legate a “vie” commerciali. L’esigua definibilità delle vie di comunicazione messapiche (a causa della insufficiente conoscenza dell’ambiente geografico e degli insediamenti sia nella loro distribuzione sia nei loro aspetti culturali, economici e sociali) esclude evidentemente la possibilità di riconoscere il movimento di viaggiatori e di merci anche se la fittezza relativa di centri con emporio nel versante ionico autorizzerebbe a individuare maggior traffico proprio nelle vie che gravitano su questa parte del litorale salentino. Solo in seguito alla conquista, al tempo di Traiano, si ebbe un miglioramento della viabilità attraverso la costruzione e sistemazione di varie strade, tra cui la via “Augusta Sallentina”, che rimasero sostanzialmente su un tracciato messapico”.

Plinio e Strabone ne fanno menzione ma danno informazioni molto scarne e forniscono misure imprecise. Soltanto nella “Tabula Peutingeriana” la via Salentina viene descritta nel suo completo sviluppo con l’indicazione di tutte le stazioni e le relative distanze.

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Ricerche a cura del dott Giovanni Greco;
dott in Conservazione dei Beni Culturali, con laurea in archeologia industriale, è studioso e autore di numerose ricerche sul Salento, Erasmus in Germania nel 1996, ha viaggiato per venti anni in Italia e in Europa, ha lavorato un anno in direzione vendite Alitalia nell’aeroporto internazionale di Francoforte, ha diretto per cinque anni la sezione web di un giornale settimanale cartaceo italiano a Londra, libero professionista, videomaker, artista raku, poeta, webmaster, blogger, ambientalista, presentatore, art director, graphic designer, speaker radio, giornalista freelance Internazionale iscritto presso l’agenzia GNS Press tedesca, collabora come freelance con diverse realtà sul web e sul territorio locale. Dal 1998 è direttore responsabile della rivista on line “BelSalento.com – arte, storia, ambiente, politica e cultura della Terra dei Due Mari – Servizi di Fruizione Culturale”.
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i miei viaggi in Europa dal 1996 al 2014 – Giovanni Greco

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