La Posidonia oceanica delle coste salentine. La sentinella del Mediterraneo che tutela la biodiversità marina

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ricerche a cura del dott Giovanni Greco

La Posidonia oceanica delle coste salentineHa la funzione di proteggere le spiaggie dall’erosione costiera durante i mesi invernali.

E’ una sentinella del Mediterraneo che tutela la biodiversità marina. Avete presente le foglie della Posidonia lungo il litorale sabbioso ? La si trova dappertutto nella penisola del Salento, sui fondali della costa sabbiosa o rocciosa dello Ionio e dell’Adriatico. E’ parte della flora marina, non è un’alga (come mi ha fatto notare giustamente il prof. Francesco Greco che ringrazio), ma è una fanerogama marina, cioè una pianta superiore con fiori, frutti e semi, che dalle terre emerse si è adattata a vivere nel mare; la si vede spessissimo ondeggiate nel mare  cristallino del Salento e molto frequentemente crea cumuli delle sue foglie sulle nostre spiagge. Trattasi di Posidonia oceanica, pianta che perde ciclicamente le foglie più vecchie della sua prateria nei fondali marini del Mediterraneo.

La Posidonia (Posidonia oceanica) infatti, essendo una fanerogama marina endemica del Mediterraneo, è il “polmone verde del mare in quanto svolge importanti funzioni ecologiche. E’ una pianta acquatica, propria del Mar Mediterraneo che attecchisce su fondali mobili, profondi da pochi cm fino a 40 metri. Ha caratteristiche simili alle piante terrestri, ha radici, rizomi (fusti sotterranei che collegano fra loro le piante di posidonia), foglie, in determinati periodi produce fiori, frutti e semi. Fiorisce in autunno e in primavera produce frutti galleggianti volgarmente chiamati “olive di mare”. Può formare delle praterie sommerse ed estese decine di metri quadrati. Le sue foglie hanno una crescita verticale che possono raggiungere oltre 1 metro di altezza. Grazie ai suoi rizomi questa pianta mantiene compatto il fondale marino del Salento contrastando l’erosione e rallentando il moto ondoso. E quelle foglie più vecchie, come dicevo, si accumulano frequentemente lungo le coste, anche in quantità ingenti … che praticamente svolgono un’importantissima funzione :  proteggono le spiaggie dall’erosione costiera durante i mesi invernali. “Basta lasciare la posidonia sull’arenile. Infatti mischiandosi e compattandosi con la sabbia, può contrastare l’erosione dovuta alle mareggiate invernali.
Cfr : http://www.slideserve.com/umika/posidonia-oceanica

Le foglie che frequentemente perde sono trasportate dalle correnti e dalle mareggiate in prossimità degli arenili sul bagnasciuga e nei primi metri di acqua. Quei cumuli di foglie sono conosciuti con il termine “banquettes” che formano strutture alte anche un metro. Si hanno tre tipologie di banquettes a seconda della loro evoluzione (ancora verdi, marrone e marrone scuro); e le loro composizioni possono esercitare la funzione “tampone” nel trattenere sedimenti e ridurre energia del moto ondoso. La loro presenza svolge una azione protettiva dei litorali nei confronti dell’erosione, proprio perché, assorbendo energia al moto ondoso, ne riduce la capacità erosiva del mare, conservandone la stabilità delle spiagge. Cfr : http://www.ilnautilus.it/news/2012-09-17/posidonia-spiaggiata-e-un-rifiuto_11698/

Cozza Penna “Pinna Nobilis” con Posidonia oceanica

Inoltre le praterie sommerse abitate dalla Posidonia, costituiscono  un ecosistema molto produttivo : è fra esse che nascono le meravigliose Cozza Penna anche dette “Pinna Nobilis”. Ecco perchè la “Posidonia” è decisiva, oltre che per l’elevata quantità di ossigeno apportato attraverso la fotosintesi, anche per la sopravvivenza dell’intera area sommersa in quanto essa protegge la costa dai fenomeni erosivi causati dal moto ondoso e fornisce cibo e zone di rifugio interne alle molteplici specie marine presenti. Ma la loro presenza sulle spiagge è puntualmente percepita come un rifiuto, un degrado  per le spiagge, tanto che i comuni costieri e i gestori degli impianti balneari provvedono alla rapida rimozione e al loro smaltimento in discarica. Invero, come dicevo sopra, la loro presenza svolge una azione protettiva dei litorali nei confronti dell’erosione. Anni fa c’era un progetto di grande sensibilizzazione ambientale per creare compost a base di posidonia e di residui della potatura dell’olivo assieme ad altri scarti mercatali di verdura. E’ un progetto di recupero eco-compatibile dei resti della Posidonia oceanica.

La meravigliosa “Cozza Penna”. Pesca illegale.

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Ricerche a cura del dott Giovanni Greco;
dott in Conservazione dei Beni Culturali, con laurea in archeologia industriale, è studioso e autore di numerose ricerche sul Salento, Erasmus in Germania nel 1996, ha viaggiato per venti anni in Italia e in Europa, ha lavorato un anno in direzione vendite Alitalia nell’aeroporto internazionale di Francoforte, ha diretto per cinque anni la sezione web di un giornale settimanale cartaceo italiano a Londra, libero professionista, videomaker, artista raku, poeta, webmaster, blogger, ambientalista, presentatore, art director, graphic designer, speaker radio, giornalista freelance Internazionale iscritto presso l’agenzia GNS Press tedesca, collabora come freelance con diverse realtà sul web e sul territorio locale. Dal 1998 è direttore responsabile della rivista on line “BelSalento.com – arte, storia, ambiente, politica e cultura della Terra dei Due Mari – Servizi di Fruizione Culturale”. BelSalento è un progetto a cura del dott Giovanni Greco

i miei viaggi in Europa dal 1996 al 2014 – Giovanni Greco

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Se la conoscenza può creare dei problemi, non è con l’ignoranza che possiamo risolverli (Isaac Asimov)

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