Il nostro amico *Eroe *Partigiano Antonio Baldari

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a cura del dott Giovanni Greco

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Antonio Baldari (Ginosa Marina 18 Giugno 1956 – Galatina 31 ottobre 2016)

Ho conosciuto Antonio Baldari nel 2012, ero appena rientrato da Londra dove avevo vissuto e lavorato per 5 anni. E prima ero stato in Germania sin dal 1996 quindi qui nel Salento conoscevo pochissime persone; ma non ricordo bene dove, nel 2012 incontrai Tonino e fu subito una amicizia sincera e schietta. Mi disse che è artista e poeta, che la sua famiglia eran stati tutti partigiani e, dai discorsi che facemmo, era palese che  difendeva con estremo accanimento la terra del Salento. Era anche scultore in pietra leccese tradizionale e pietra viva. Pittore figurativo e astratto. Da un critico d’arte leggiamo – di Antonio Miccoli Settembre 2000 25335f_94b470ae4cba4c3c8d0d563bb7203672“… Baidari ha optato per una autentica aggressione della materia che esprima tutta I’istintualità del gesto artistico e insieme la pregnanza della natura primigenia (…) Se è aristotelicamente  vero che la materia possiede già in se la forma che lo scultore le andrà a conferire, Baldari non si accontenta di estrarre mere rappresentazioni da ogni blocco che manipola (ed il verbo apparir d in tutta la sua importanza semantica alia luce delle sue ultime realizzazioni in cui è ricorso al ferro riciclato come elemento contaminatore), ma punta alla fondazione di tanti microcosmi uno per ciascuna sua scultura che insieme compongono una sorta di geografia del luoghi simbolo, o forse meglio un olimpo lapideo di archetipi figurali. In tutta apparenza la via del ritorno a elementi primordiali, peculiare dell’intero itinerario delle arti occidental! da piu di un secolo  a questa parte, è un ricorso classico. Tuttavia in Baidari c’e di piu : il suo percorso è una specie di circonflessione che attinge al mondo magico e totemico ma subito ripiega paradossalmente a ritroso del passato, verso il necessario imperativo della ricerca estrema che è, come si sa, proiezione in avanti.“.

Notai subito e decisiva la sua immediata esigenza di “fare” cose concrete in prima linea per la difesa dell’ambiente del Salento.
Notai che Antonio Baldari era una personalità che spiccava nel Salento, per la sua volontà d’acciaio nel far luce sui tanti inquinamenti e malaffari che invadono le nostre terre.
Notai che era un uomo che sapeva più degli altri la storia di questo Sud e le tante verità nascoste.
Notai che con la forza della giustizia non temeva di commentare e denunciarle tutte queste devastazioni; anche ad alta voce nei bar o ovunque si trovasse.
Certo, in modo eccentrico, eclettico, vitale, come eri tu. Come sei sempre stato.
E iniziò la nostra amicizia, come se ci fossimo conosciuti da sempre. Discutevamo della società salentina, del fatto che tanti ignorano le truffe, i crimini, le devastazioni, la storia; come anche parlavamo per ore e ore con critiche pungenti sui motivi di una certa inerzia e lassismo del popolo salentino … ed entrambi concludevamo che questo accade perchè qualcuno vuole che la gente non sappia le cose come stanno. Un lassismo creato a tavolino quindi. Non certo voluto. La gente ignora anche che è una questione di lobbies di potere le quali mirano a nascondere e celare la verità sullo sfruttamento del nostro territorio … pertanto naturalmente la stragrande maggioranza della gente poco sa di queste tragiche emergenze ed ecco spiegato questo “lassismo” e perchè sia tanto difficile superare questo gap, che fa si che si continui a devastare il territorio, senza che la gente se ne accorga, o intervenga.
14947859_1352615181428941_5824136902357903889_nE infatti tutti conoscevamo Tonino, sapevamo che ci avrebbe parlato di Colacem, amianto, forestale, discariche, Canale Asso, centrale a biomasse, Ilva, Eni, Cerano, Tap, Xylella, Quercia vallonea, carabinieri, trivelle, multinazionali. appalti, pale eoliche, veleni, porti commerciali, speculazioni edilizie, inceneritori, asfalto, cemento, lotta contro le Mafie … il tutto spesso confusamente … ma con quella energetica passione che faceva di lui un guerriero saggio, genuino e lungimirante. Perchè Tonino parlava di cose concrete che la gente non conosceva. E per questo alcuni, addirittura, lo deridevano … o lo ignoravano. Tonino, eri deriso e ignorato soprattutto da coloro che non vogliono che escano fuori le verità che tu denunciavi. Quelle lobbies che contrastavi cercavano di tenerti lontano dai microfoni proprio perchè eri fra i pochissimi coraggiosi guerrieri che alzavano la voce in un panorama di popolazione che era stata già tenuta all’oscuro delle malvagità ambientali che quelle stesse lobbies stavano attuando. Tonino tu sei stata la prima persona nel Salento (che io ho conosciuto), che ha avuto le palle di sbattere in faccia la realtà a chi non la sapeva.  Una realtà amara, amarissima, in quanto se circa il 70% dei salentini (questo dato è puramente e volutamente approssimativo, ma serve a rendere l’idea)  non conosce nulla delle lotte ambientali in atto, tu sei stato l’unico che io abbia visto, che ha avuto la forza di denunciare i malaffari che nessuno voleva che si conoscessero. Nel limbo di una terra incantata dai falsi fasti di un turismo pilotato da speculazioni bancarie, ambientali e ideologiche, sbandierato da pseudo amministratori collusi e simil-mafiosi, tu hai alzato la voce, proprio per farti sentire, proprio per svegliare una popolazione addormentata, proprio per scardinare questo muro di silenzio assenso e di ABUSI DI POTERE che circondano il Salento, terra chiusa fra due mari e stretta nella morsa dell’ipocrisia di coloro che in queste stesse ore continuano ad approfittarsi su tutti i fronti di ambiente, cultura, tradizioni.
Contro la disinformazione locale, Antonio rappresentava per tutti noi la voce del dissenso alle leggi calate dall’alto. E per “dissenso” io intendo dire che Antonio suonava l’altra campana, quella della verità che smaschera le bugie e il silenzio omertoso; e quel suo dissenso lo manifestava tutti i giorni con foto, selfie e video, girati dapertutto nel Salento (con le sue panda – ne ha cambiate almeno 4) catturando le immagini “atroci” di una landa bruciata con alberi e copertoni arroventati da mani vandaliche, con fumi delle discariche, con escavatori in aree protette … Il suo dissenso puntava a esporre un Salento che brucia, brucia e provoca tumori e malattie croniche. E i suoi post evidenziavano legami, interessi economici e quant’altro ne consegue … Cose che in tanti si ostinano volutamente a ignorare! O a non far conoscere. Il nostro amico *Eroe *Partigiano Antonio Baldari invece faceva conoscere queste realtà scomode, ci informava giornalmente, spessissimo attraverso la sua pagina facebook postandoci i comunicati, o intasandoci la posta con decine e decine di link. o inviando e-mail a giornali – che infatti, come sappiamo, lo ignoravano. Ma se i più vorranno continuare a ignorare o a non voler conoscere le trame sommerse che si celano dietro le finte idee di progresso, allora cosa bisogna fare? Alzare la voce? Urlare che i fumi tossici sono dannosi? Antonio ci diceva proprio questo : che l’importante è informare le persone affinchè si scardini quel velo di silenzio, di lassismo e di ignoranza “indotta”.
Antonio Baldari si è spento ieri 31 ottobre 2016. Forse l’unico, fra tutti noi, che poteva cantarla con vero orgoglio “Bella Ciao”. Contro questi ABUSI DI POTERE, ci hai insegnato ad affrontare le emergenze del territorio e le truffe imprenditorali che ci propinano quotidianamente. Con lui muore la persona, ma restano le sue idee e lo spirito della sua presenza già si avverte!11949330_10200709429494889_2654560760034625052_n Antonio che è sempre stato in prima linea per difendere la nostra terra, da oggi, con il tuo ultimo viaggio, voglio augurarmi che darai lo stimolo a tutti noi per ripulirla questa terra dalle devastazioni che ci circondano. Che il tuo esempio diventi la sola logica di vita dell’intero Salento, affinchè divenga davvero un BelSalento …  Come diceva Isaac Asimov : “Se la conoscenza può creare dei problemi, non è con l’ignoranza che possiamo risolverli.” E per impedire che vinca quel lassismo, bisogna lottare per far conoscere la verità. Come facevi tu, caro Antonio Baldari.
Della tua malattia sapevo tutto già da tempo, temevo sarebbe arrivato questo giorno. E oggi non sono solo a piangere la tua scomparsa. La cittadinanza attiva tutta sta piangendo te Antonio amico caro. E i commenti nei social divengono sempre più affollati a sostegno della giustizia per l’ambiente che hai difeso. Ora la cittadinanza attiva si raccoglierà sempre più accoratamente attorno alle tue parole e avremo te come esempio …
Per un nuovo inizio.
Grazie di tutto amico mio.

la foto di Tonino con l’#difendiAMOgliulivi è di Giovanna Forte

 

Il nostro amico *Eroe *Partigiano Antonio Baldari

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foto del 16 settembre 2016

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Ricerche a cura del dott Giovanni Greco;
dott in Conservazione dei Beni Culturali, con laurea in archeologia industriale, è studioso e autore di numerose ricerche sul Salento, Erasmus in Germania nel 1996, ha viaggiato per venti anni in Italia e in Europa, ha lavorato un anno in direzione vendite Alitalia nell’aeroporto internazionale di Francoforte, ha diretto per cinque anni la sezione web di un giornale settimanale cartaceo italiano a Londra, libero professionista, videomaker, artista raku, poeta, webmaster, blogger, ambientalista, presentatore, art director, graphic designer, speaker radio, giornalista freelance Internazionale iscritto presso l’agenzia GNS Press tedesca, collabora come freelance con diverse realtà sul web e sul territorio locale. Dal 1998 è direttore responsabile della rivista on line “BelSalento.com – arte, storia, ambiente, politica e cultura della Terra dei Due Mari – Servizi di Fruizione Culturale”.
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Se la conoscenza può creare dei problemi, non è con l’ignoranza che possiamo risolverli (Isaac Asimov)

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