Il bel paese della cultura della “non cultura”, degli intrattenimenti inutili

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a cura del dott Giovanni Greco
Quello che un tempo fu definito “bel paese”, vive oggi di ignoranza indotta e intrattenimenti inutili, che alimentano attese (snervanti) e speranze (futili); le quali alterano la percezione della realtà e della democrazia.

Il chè ha già creato una società plasmata ormai dall’ignoranza di buona parte della popolazione. E si tratterebbe di una ignoranza indotta, propinata in decenni da una strategia di propaganda dell’inutile. Infatti diffondere ignoranza (analfabeti funzionali) pare giovi al potere! E la priorità che contorna questa “ignoranza indotta” è nei tanti “scopi commerciali” che ovviamente si basano sulla necessità di creare profitto e non sul vero benessere della popolazione. (su ignoranza indotta cfr : https://belsalento.altervista.org/ignoranza-indotta-alle-origini-di-un-diffuso-disinteresse-per-cio-che-accade/)

L’immagine riporta il motto “Ignoranza è Forza”, uno dei tre slogan del film 1984 di George Orwell, su cui si basava il Partito per mantenere il suo potere. Il bel paese infatti, un tempo era terra di Santi, poeti e navigatori … Oggi divenuti  analfabeti funzionali e stressati. Da un articolo de Il Fatto Quotidiano apprendiamo che : La società di ricerca Ipsos Mori ha determinato che gli italiani sono risultati il popolo più ignorante. Siamo ‘ignoranti’ nel senso che spesso ignoriamo dati e fatti fondamentali su temi che tanto ci fanno infervorare. Secondo Ipsos, però gli italiani tendono più di altri a filtrare attraverso opinioni preconcette le informazioni che ricevono, semplificandole fino a creare delle scorciatoie mentali basate sulla narrativa prevalente e quella comunemente accettata o ritenuta più accettabile in famiglia, a lavoro o tra conoscenti. Con un riferimento alle scienze comportamentali, Ispos spiega che abbiamo la tendenza a crearci delle certezze dove non è semplice trovarne, cioè quando siamo davanti a questioni complesse o situazioni nuove. Prendiamo in prestito opinioni da fonti che riteniamo attendibili senza assicurarci che lo siano davvero e le usiamo come ancore cognitive per arrivare a conclusioni semplicistiche su questioni complesse. Scorciatoie appunto, che usiamo per filtrare le informazioni e decidere velocemente se prenderle per buone, ma scambiando, a volte, affermazioni opinabili per fatti assodati.
Cfr : http://www.ilfattoquotidiano.it/2015/07/22/ipsos-italiani-ignoranza-e-pregiudizio/1896251/

Utile ricordare le parole di Andrea Camilleri sul come è possibile che in Italia si effettuino determinate azioni politiche. Camilleri ci spiega infatti che il potere è in mano agli analfabeti. Infatti, “sulla base di uno studio molto serio fatto due anni fa, in Italia ci sono due milioni di analfabeti totali, tredici milioni di semi-analfabeti, cioè gente che sa fare la propria firma ma non capisce ciò che legge, ed altri tredici milioni di analfabeti di riporto ossia quelli che hanno perso l’uso della scrittura e della lettura. Se facciamo il conto, siamo 52 milioni di italiani e dalla somma deduciamo che metà degli italiani sono analfabeti. Ora la domanda sorge spontanea: queste persone quando si recano a votare su che cosa hanno basato le loro convinzioni?” Camilleri conferma che si tratta di “analfabeti che voteranno in virtù di quanto hanno visto in televisione. Ecco perchè da parte del potere è assolutamente indispensabile che l’informazione sia univoca e indirizzata in un unco senso. Dopodichè la scarsa e miseranda informazione libera può essere sottoposta ad una serie di eventi tecnici che ne diminuiscano la diffusione nel territorio in maniera che sempre di più prevalga l’informazione condizionata”.

Dal 2010 a oggi, i lettori abituali sono calati di 3,3 milioni di unità. Contemporaneamente il 70% della popolazione non capisce la politica, però vota. Tullio De Mauro, esperto linguista italiano sostiene che meno di un terzo della popolazione italiana possiede i livelli di scrittura e di calcolo necessari per vivere all’interno di una società moderna. Quello che viene definito ‘analfabetismo funzionale‘, vale a dire l’incapacità di passare dalla lettura alla comprensione di un testo anche semplice. Cfr : http://www.liberastampa.net/lignoranza-e-una-colpa-litalia-e-un-paese-di-analfabeti/ . Ma il mondo globale è pur sempre una società globale, quella dell’abbondanza e dell’eccesso e ultra tecnologico che paradossalmente produce però il cosiddetto overload informativo, ovvero l’incapacità di valutare la veridicità di una fonte. Il chè vuol dire che siamo in pieno precipizio culturale, etico e morale. Se da un lato (in questi ultimi decenni) attese e code hanno favorito raccomandazioni e stili simil mafiosi, dall’altro questa nostra società contemporanea si è incentrata ormai attorno alla creazione di una cultura della “non cultura”; composta da una moltitudine di persone ipertecnologiche ma anche inconsapevoli del loro passato, ignare del loro presente e senza idee per il loro futuro. L’odierna schiavitù è stata forgiata a cominciare dall’unità d’Italia nel 1861, e in tempi recenti con il II dopo guerra, quando cioè la burocrazia del mondialismo ha sfornato, anche qui in Italia, laureati, diplomati, studenti e operai … sul modello di automi. E nel bel paese si sono create classi dirigenti e classi operaie (…) entrambe pari a “soggetti non pensanti con la loro testa”, ma succubi di scelte di altri. Il neoliberismo dilagante infatti ha mercificato l’industria scientifica, trasformando politici in “servi” delle esigenze del marketing. Ossia in economisti e businessman. Un esempio? Nel mondo contadino sono subentrate le elite del mondialismo delle case farmaceutiche, le quali hanno imposto a governi, classi dirigenti e classi operaie, le politiche del commercio della vendita di prodotti chimici, in sostituzione  delle vecchie pratiche agricole. In tal modo la politica locale del minuscolo paesino X, ha imposto al contadino l’uso abnorme di pesticidi, lombricidi, moschicidi, erbicidi e fitofarmaci – per legge – … in sostituzione delle semplici e antichissime “arature”. Lo chiamano PROGRESSO. In questo modo però si è ottenuta (senza che i cittadini se ne siano accorti) … una società che ha comunque dimenticato le sue identità territoriali ossia il suo passato, che è ignara del suo presente, e che vive senza grandi idee per il suo futuro. Ma anche si è forgiata una società composta da ignoranti, che lanceranno pietre contro chiunque tenti di mostrar loro la luce del sole, la “retta via”, l’uscita da questo gap.

Quindi l’ignoranza viene indotta, inoculata, inculcata nell’opinione pubblica, tramite le tv, i giornali, le pubblicità, la moda, la stessa burocrazia … e da gran parte del mondo del giornalismo contemporaneo. Pertanto a creare l’ignoranza è un quartetto parecchio dannoso composto da : giornalisti, scienziati, industrie e politici; i quali pianificano e mettono in atto un piano scientifico di annientamento culturale; il chè torna parecchio utile ai loro interessi. Ma infatti viviamo l’epoca dell’ignoranza indotta e della cultura della “non cultura”, dei reality tv che spacciano la realtà fake come unica e imperante, colma di contenuti globalizzatrici e vuoti. Ma l’elite bigotta cosa fa nella sua propaganda (falsamente) moralizzatrice? Nulla di utile a favorire la crescita di un pensiero sociale collettivo. Anzi rema contro le intelligenze collettive, tentando di zittire ogni vera realtà, quella che quotidianamente viene urlata dai cittadini. E mentre le tv distraggono le menti, almeno nei social la gente si sfoga! Ma la nostra elite (che è al comando di un impero di sottomessi), reagisce bollando le voci fuori dal coro … come fake news … da vero despotismo, quindi. E addirittura cerca di far tacere le verità urlate, nel tentativo estremo di mantenere inalterati gli imperanti e despoti assetti di potere. Anche detto CONTROLLO. Strano infatti, che l’unico paese europeo che detiene il triste primato della corruzione e dell’informazione retrocessa al 70esimo posto in democrazia e libertà, speri di combattere corruzione e malainformazione, cancellando di fatto tutte quelle voci che portano alla luce le verità. Verità, che guarda caso le stesse elite al potere vorrebbero invece oscurare e mantenere nascoste. Così che nessuno ne parli.  Eppure sono eclatanti gli esempi di mancanza di senso etico del quartetto che dicevo sopra (giornalisti, scienziati, industrie e politici). Ad esempio le industrie petrolifere, farmaceutiche, del tabacco, della finanza, della biotecnologia … da anni diffondono dati scientifici falsi e fuorvianti manipolando o negando l’incidenza dell’uso dei loro prodotti sulla salute della cittadinanza. Questa ignoranza indotta umilia l’intelligenza delle teste pensanti e fa si che tutti sappiano, ma allo stesso tempo che nessuno riesca a frenare i loro abusi. Come mai?

Probabilmente perchè, ad esempio in Italia, nella nostra società si è imposta una casta di autoeletti … i quali si sono autoproclamati (a parole) paladini della sovranità popolare, quando poi la stessa sovranità popolare rischia però l’estinzione. E grazie a questi autoeletti, siamo divenuti una società di schiavi; schiavi inconsapevoli di essere schiavi, ma che pretendiamo, che vogliamo, che desideriamo questo mondo che i nostri padroni (l’elite di “bigotti” al comando) definiscono “libertà” – ma che è la nostra prigione. L’attuale casta poi si è anche autoproclamata paladina della sovranità popolare dicevo. Pertanto dovrebbe aver cura quindi delle necessità del popolo … In verità pare che la sovranità popolare rischi l’estinzione per le scelte governative su ambiente, lavoro, democrazia … scelte legate al potere ma anche profondamente antidemocratiche che si son fatte negli ultimi mesi in particolare. E che minano la sovranità  popolare, la quale in ogni caso : dov’è? … visto l’annebbiamento a cui la popolazione è “abituata” ormai da alcune generazioni e l’ignoranza indotta. La stessa sovranità  bancaria (o meglio: monetaria) è scomparsa con la strana scelta di cancellare le identità nazionali europee, cosa che è avvenuta con l’introduzione dell’Euro.

Altro dettaglio che fornisce un esempio di questa ignoranza indotta, consiste nel fatto che il popolo italiano vive di logorroiche ed estenuanti code, utili solo a logorare gli spiriti e a demoralizzare le masse. Si tratta di distrazioni farlocche che non arricchiscono l’intelletto in alcun modo, bensì servono (al potere) per disorientare il popolo dal “pensare”, per renderlo apatico o nevrotico, stanco in ogni caso; e questa coda infinita, è divenuta una consuetudine, uno stile, … utile ad annebiare le menti e a snervare anche gli animi più calmi. Questa lentezza nel modo di vivere in questa società, alimenta l’ignoranza della massa.  In tal modo il potere al comando riesce a disgregare, sfiancare e zittire le teste pensanti che ancora riescono ad alzare la voce … e che infatti (anche loro – teste pensanti) son costrette ad urlare le loro ragioni; che sono poi le ragioni di tutto l’intero popolo italiano. Il quale, in questa frustrazione dilagante (…) dovrebbe urlare in massa, per far sentire in toto il grido delle rivendcazioni di libertà che gli viene quotidianamente negata. Ed ecco l’intera galassia sconfinata e martellante dell’intrattenimento ovattato nel mondo della tv! Ossia il commercio dei sorrisi di plastica. Che è un fenomeno quasi forzato per impedire alla gente di pensare; oppure deliberatamente voluto da logiche di business (per distrarre e disorientare le masse ripetto alla coscienza di grandi problemi) e che inchiodano gli spettatori all’acquisto dei prodotti di tutti i tipi e spesso inutili, e che vengono solertamente lanciati costantemente negli spot tv dagli sponsor pubblcitari. Terremoti? Incidenti? Scontri? C’è l’offerta della partita di pallone a 9,99 euro … che inevitabilmente intratterrà una certa massa di spettatori paganti, i quali (beati loro) finalmente saranno padroni del goool della squadra champion of the world … del loro cuore; o almeno in quel che resta nella loro fantasia. Tanto poi per terremoti, incidenti e scontri … il consueto minuto di silenzio laverà le coscienze tutte da ogni peccato; e amen! … Oppure cementificano polmoni di ambiente? Legiferano contro la libertà? Fanno abusi di potere sul cittadino? C’è l’immancabile intrattenimento “casalingo” per ascoltare l’ultimo miracolo offerto dalle canzonette o dalle serie tv, che risolverà ogni probabile angoscia, timore e/o frustrazione ambientale (…), di chi, stando in poltrona, godrà il “momento catartico” dello sfogo liberatorio di poter canticchiare una canzone in vera, totale e assoluta libertà. Della serie : quando la normalità diviene eccezione, opzione, ipotesi … Poi c’è anche l’intrattenimento dei gratta e vinci, delle slot machines e dei pacchi alla tv, che creano l’illusione perversa che prima o poi arriverà la conquistata liberazione dalla povertà … la quale giungerà con la sudata e meriata “vincita” milionaria. Il che produrrà ansiosi di (inutili) gratta e vinci (nulla) a ripetizione – o di pacchi (vuoti) –  o di slot machines mangia soldi.

E di contro all’intrattenimento ovattato nel mondo della tv, si oppone il mondo reale della burocrazia lenta, lenta e lenta; quella delle attese estenuanti, che spazientiscono e che stressano chiunque mettendo a dura prova la resistenza di tutti. L’elenco degli esempi “lombrosiani” tipici delle attese nella realtà odierna italiana è abbastanza lungo; si va dalle attese per le case e per la ricostruzione dei luoghi terremotati a quelle di chi “aspetta” una casa dopo decenni di “attesa”; ci sono poi quelle alle poste, in taluni pronto soccorso. Dalle attese per un posto di lavoro a quelle dei lavoratori che sperano nei sindacati (come se questi rappresentassero ancora quei lavoratori). Poi le attese decennali per una laurea (con i costi di studi e affitti). Per passare dalle attese ai tempi lunghi della “giustizia” a quelle dei rimborsi e dei pagamenti … Che dire delle attese ansiose per l’ultimo modello di cellulare ultratecnologico (acquisto che vien fatto a pochissimi mesi di distanza dall’ultima “attesa ansiosa” per l’acquisto della precedente uscita dell’ultimo ritrovato tecnologico) … O come descrivere quelle attese politiche, meritocratiche … non per ultime le attese per la realizzazione di importanti opere infrastrutturali – governate da speculazione e corruzione … Alla ricerca della conquista della normalità, l’italiano quindi : “aspetta e spera”, come dice il saggio …

Trasversalmente a tutto ciò, uscendo fuori dal mondo dell’intrattenimento forzato e dal mondo della lentezza burocratica e delle attese …, si colloca l’efficentissima, puntuale, rigida e ferrea imposta dei pagamenti delle tasse, la sola vera costante quasi quotidiana che i cittadini subiscono passivamente e che hanno dovuto accettare come fosse l’unica regola che gli è stato imposto di definire “democratica”.

In conclusione è ovvio che nel bel paese degli ex Santi, poeti e navigatori, oggi l’elite al governo trae vantaggio dall’ignoranza diffusa del popolo italiano. Come è anche ovvio che mai vorrà far emergere la voce della verità che si mormora in ogni manifestazione in piazza. Da ovunque essa provenga. Ultimo esempio? Per la Tap a San Foca (Lecce) anche i sindaci NoTap hanno rischiato le manganellate.
Avaaanti saBoiaaa!

Ignoranza indotta alle origini di un diffuso disinteresse per ciò che accade

* … SEDUTO ! Ho detto che non puoi pensare con la tua testa e che devi credere solo in ME ! e vota Antonio!

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Ricerche a cura del dott Giovanni Greco;
dott in Conservazione dei Beni Culturali, con laurea in archeologia industriale, è studioso e autore di numerose ricerche sul Salento, Erasmus in Germania nel 1996, ha viaggiato per venti anni in Italia e in Europa, ha lavorato un anno in direzione vendite Alitalia nell’aeroporto internazionale di Francoforte, ha diretto per cinque anni la sezione web di un giornale settimanale cartaceo italiano a Londra, libero professionista, videomaker, artista raku, poeta, webmaster, blogger, ambientalista, presentatore, art director, graphic designer, speaker radio, giornalista freelance Internazionale iscritto presso l’agenzia GNS Press tedesca, collabora come freelance con diverse realtà sul web e sul territorio locale. Dal 1998 è direttore responsabile della rivista on line “BelSalento.com – arte, storia, ambiente, politica e cultura della Terra dei Due Mari – Servizi di Fruizione Culturale”. BelSalento è un progetto a cura del dott Giovanni Greco

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Se la conoscenza può creare dei problemi, non è con l’ignoranza che possiamo risolverli (Isaac Asimov)

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