I Pupari della fiera di Santa Lucia

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ricerche a cura del dott Giovanni Greco

I Pupari della fiera di Santa Lucia

15036291_10202404897001906_4513177468409284955_nI Pupari, sono artigiani della terracotta e della cartapesta che nel periodo natalizio realizzano pregievoli lavori manuali con la raffigurazione di figurine  dette “pupi” (statuette in terracotta e cartapesta) di notevole cura artigianale. Erano e sono tuttora sapienti cultori di una antica tradizione leccese, la famosa “fiera dei Panieri di Santa Lucia“, che si teneva a Lecce, solitamente, dal 5 dicembre al 6 gennaio lungo via Marconi. Altrettanto famoso è il detto : “non c’è Natale senza la fiera di Santa Lucia”. Le tecniche di lavorazione sono rimaste immutate nel corso dei secoli, mentre le origini della cartapesta nel Salento sono attestate nei secoli XVII-XVIII.

Loro, i Pupari, conoscono bene il mestiere artigianale, anzi sono professionisti dell’arte della creta come anche quello della cartapesta; e tramite la loro abilissima manualità, creano i vari tipi di figurine di creta che animeranno i loro presepi : il falegname, il contadino, il fabbro, poi le figure della natività, San Giuseppe, la Madonna, naturalmente il bambinello, e poi il bue e l’asinello. oltre ai re magi e tutto il mondo del presepe realizzati in ogni dettaglio e con estrema minuzia, dalle casette  agli addobbi. Tutto in varie dimensioni e prezzi, anche per accontentare le tasche di ogni amante di questo periodo di fine anno, che desideri trovarsi in famiglia attorno alla commemorazione della nascita del bambin Gesù.

I primi pupari hanno rappresentato una tipologia dell’artigianato che si è poi altamente specializzata. Nella metà del XIX secolo i barbieri leccesi furono i primi pupari salentini. Infatti il salone del barbiere ha rappresentato anche il luogo del pettegolezzo. E’ molto probabile che l’arte dei Pupi sia nata in quei saloni dei barbieri, proprio per dare forma alla satira che li venva fatta giornalmente attorno ai personaggi più importanti o significativi del luogo. E in questi saloni, oltre ai Pupi natalizi nascono anche gli ‘ngiuri, una sorta di statuine versione caricaturale dei personaggi noti locali.

La lavorazione della cartapesta leccese si presume abbia avuto origini intorno al Seicento. E’ molto probabile che sia giunta a Lecce sotto l’influenza Siciliana e Napoletana, attestandosi come tradizione salentina soprattutto nel ‘700. Il presepe leccese, in principio rappresentava la Natività. Ed ebbe poi una diffusione popolare che entrò anche nelle chiese.

La cartapesta era fatta da carta, paglia, gesso, colla e stracci tritati. Gradualmente nacquero grandi statue religiose che si diffusero nelle chiese e nei palazzi delle personalità di rilievo della città. Fu così che quell’arte si tramanderà di generazione in generazione.

Il “Pupo” ha uno scheletro in fil di ferro che viene rivestita con della paglia e su di essa, si pongono dei fogli di carta (imbevuti di colla) che vengono lasciati ad essiccare; la  colla è chiamata ponnula, ed è costituita da farina, acqua e solfato di rame. Mentre le mani, i piedi e la testa sono realizzati in terracotta. Le vesti dei pupi, vengono modellate e dipinte con la tecnica della “fuocheggiatura”. La focheggiatura vien fatta con cucchiai roventi che modellano e plasmano la cartapesta rendola più resistente.

Ma anche se la cartapesta leccese era già apprezzata sin dalla prima metà del Settecento, sarà poi con le opere di Pietro Surgen­te (1742-1827) detto anche Mesciu Pietru de li Cristi, per la sua  produzione dedita soprattutto ai Crocifissi, che si avrà un ulteriore decollo del rococò salentino. Egli fu il primo cartapestaio leccese documentato. Nel 1782, il Surgente fu definito “stucchiatore dimo­rante in Lecce”. Fra le opere attribuite al Surgente, menzioniamo quella di Acquarica del Capo nella chiesa di San Carlo, una statua in cartapesta policroma che raffigura la Ma­donna delle Grazie, poi il Crocefisso presso la Matrice di Arnesano e una importante formella circolare in terracotta policroma che raf­figura Sant’Oronzo, che attualmente si trova nel Museo Provinciale di Lecce con un’iscrizione sul retro che cita : “Fattura di Mastro Surgente”.

Quest’arte salentina dei Pupari, fiorì in modo particolare durante l’epoca barocca, quando si realizzavano principalmente sculture sacre. Mentre la lavorazione della cartapesta, che nacque più come arte prettamente religiosa, oggi è divenuta un’arte apprezzata che è divenuta prodotto d’arredamento ben commercializzata, esportata e conosciuta in tutto il mondo. Attualmente, ogni anno a Lecce in piazza Sant’ Oronzo e Piazza Duomo, come anche nell’ex convento dei Teatini durante le feste natalizie si trovano numerose bancarelle allestite che espongono le statuette del presepe artigianali realizzate in cartapesta.

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Ricerche a cura del dott Giovanni Greco;
dott in Conservazione dei Beni Culturali, con laurea in archeologia industriale, è studioso e autore di numerose ricerche sul Salento, Erasmus in Germania nel 1996, ha viaggiato per venti anni in Italia e in Europa, ha lavorato un anno in direzione vendite Alitalia nell’aeroporto internazionale di Francoforte, ha diretto per cinque anni la sezione web di un giornale settimanale cartaceo italiano a Londra, libero professionista, videomaker, artista raku, poeta, webmaster, blogger, ambientalista, presentatore, art director, graphic designer, speaker radio, giornalista freelance Internazionale iscritto presso l’agenzia GNS Press tedesca, collabora come freelance con diverse realtà sul web e sul territorio locale. Dal 1998 è direttore responsabile della rivista on line “BelSalento.com – arte, storia, ambiente, politica e cultura della Terra dei Due Mari – Servizi di Fruizione Culturale”.
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i miei viaggi in Europa dal 1996 al 2014 – Giovanni Greco

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