Guerra perenne e Manipolazione di massa nel Sud – Ecco le 10 costanti che si perpetuano ciclicamente dal 1861 ad oggi

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del dott Giovanni Greco

Guerra perenne e Manipolazione di massa nel Sud. Ecco le 10 costanti che si perpetuano ciclicamente dal 1861 ad oggi.

Fecero il deserto e lo chiamarono pace” (Tacito)

Sin dal 1861 nel Sud c’è in atto una manipolazione di massa permanente, che è funzionale ad alimentare una sorta di guerra quotidiana. Nel 1861 ci fu l’invasione del Meridione, cui fecero seguito emigrazione, la distruzione delle ricchezze del Sud, le deportazioni a Fenestrelle … Da allora si è impiantata una evoluzione di quella conquista iniziale; una manipolazione di massa permanente ed una guerra invisibile quindi, che si perpetua ciclicamente e che prosegue da ben oltre 150 anni. Ma chi crea e alimenta ancora oggi questa guerra? E contro chi vien fatta? O contro cosa? Tutte domande comprensibilissime, ma siamo nell’ambito di una guerra non canonica, nella quale non c’è più un nemico tangibile; si tratta di una lotta all’invisibile, ai preconcetti, e tramite essa si sono combattute le idee più che le persone. In realtà anche se nessuno ha mai visto un nemico da combattere, comunque da quel 1861 e di decennio in decennio perdura un continuo stato d’allarme per qualcosa di impalpabile eppure persistente. Una sorta di ansia indotta, funzionale a motivare il desiderio di liberarsi da questo strano nemico, se pur invisibile … Mah. In altre parole è solo uno degli effetti raggiunti del falso mito di libertà già sbandierata e imposta sin dall’Unità d’Italia.
La realtà è che dal 1861 ad oggi è bastato motivare ciclicamente il popolo meridionale con una qualsivoglia paura per ottenere che ciclicamente sarà lo stesso popolo meridionale a chiedere che gli venga tolto un diritto o la stessa terra … un metodo consolidato per giustificare il continuo aiuto al Sud. Certo, per farlo “crescere” (?)
Ecco in cosa consiste la manipolazione di questa sorta di guerra quotidiana o meglio, perenne; che, guarda caso, è sempre interna al Meridione. Eppure di questa guerra però, nessuno se ne accorge. Come mai?
Pare che il motivo sia implicito nello stesso meccanismo per cui persiste questa strana guerra eterna. Più che altro sembra si tratti di un metodo consolidato; e giacchè ciò che fa sistema vuol dire che è, e che è stato redditizio, può essere che siamo sulla strada giusta.
La prima guerra del Meridione (e la prima manipolazione di massa del Meridione) fu nel 1861; partì senza nessuna dichiarazione, ma con un’adeguatissimo strumento di propaganda. Tant’è che sin da subito i poteri forti di quei tempi propinarono in Europa e nello stesso Sud, l’idea che i cattivi erano i Borbone, la dinastia più longeva e pacifica dell’intero continente europeo e regnante da ben 8 secoli.

L’illustrazione riproduce la caricatura di Francesco II di Borbone, ex re di Napoli travestito da brigante. In questo modo l’infame propaganda Savoiarda cercava di far apparire il sovrano borbonico. Il vincitore cerca sempre di denigrare il vinto, con tutti i mezzi leciti e illeciti possibili.

Si riuscì a manipolare l’opinione pubblica dicendo che era “necessario” liberare il Meridione dal presunto despotismo e dalla presunta arretratezza della dinastia del regno delle Due Sicilie. E si convinsero tutti che liberando il Sud dai Borbone (dipinti come oppressori) si poteva dare lavoro, libertà, progresso al Meridione. Però però però … i documenti desecretati e le ultimissime ricerche di valenti studiosi del “Risorgimento”, hanno smentito definitivamente quelle presunzioni e quelle falsità che nei decenni a venire sono passate come “storia” e quindi sono finite nelle scuole. La storia si sa, la scrivono i vincitori; e il vincitore cerca sempre di denigrare il vinto, con tutti i mezzi leciti e illeciti possibili. Le nostre ricerche rivelano invece l’opposto di ciò che venne porpagandato per denigrare il periodo borbonico. Era un regno florido e all’avanguardia. Ma a quei tempi si voleva creare un’Italia Unita sotto la casa Savoia; che era anche poverissima sino alla data del 1861. Quindi con la falsa necessità di liberare il Meridione dai Borbone (che furono definiti oppressori), in molti applaudirono Garibaldi, Cavour, Mazzini e i Savoia. La storiografia ufficiale ha poi continuato per oltre 150 anni con questa distorsione e manipolazione della realtà. Una manipolazione ben riuscita in pratica! (Poverinoi).
La propaganda anti-borbonica. Una spietata, costante, martellante campagna del fango su un regno, quello borbonico, che macinava primati, ricchezza, e innovazione, molto oltre ciò che i sabaudi avrebbero mai sperato di poter ottenere un giorno con le proprie forze. Un esempio di denigrazione internazionale valga per tutti: la storia delle carceri borboniche.

Cfr : https://www.vocedinapoli.it/2017/04/20/regno-napoli-la-germania-la-guerra-lunita-ditalia-colpi-bond/
Ma se inizialmente fu propagandato che i cattivi erano i Borbone (guarda caso regnanti interni al Meridione),
da quel 1861 in poi sono stati individuati nuovamente altri cattivi. Sempre internamente allo stesso Meridione; solo che di volta in volta e sino ad oggi, hanno assunto nomi diversi. E quali sono questi nuovi nemici contro i quali intervenire per salvare il Sud? Sono vari: si passa da “questione meridionale” e “mafia” a “inerzia” a “xylella”. Certo ad esempio la mafia è reale … ma allora com’è che se c’è una soluzione puntualmente accade che il problema si triplica? Ecco che dopo oltre 150 anni possiamo determinare che c’è un Sud in guerra perenne. Ma è sempre stata una guerra alle idee o ai preconcetti. Altri esempi : dal 1861 sino alla metà del 1900 si diceva che il tiranno oppressore era “la “questione meridionale” e “la mafia”. E la soluzione che si individuò fu cementificare per debellare questo tiranno locale e per dare lavoro, libertà, progresso. Poi sino alla fine del 1900 il tiranno era diventato “l’arretratezza, l’inerzia, il lassismo”. E per debellare questa … come definirla? autocommiserazione tirannica locale? Continuarono a cementificare per dare lavoro, libertà, progresso. Infine nell’era contemporanea degli anni 2000 il tiranno da distruggere è diventato un insetto : “la xylella”; oppure è la mancanza di energia. Che strano! Parlano di xylella, ma omettono di accennare del Codiro e dell’abnorme uso di tonnellate e tonnellate di pesticidi, moschicidi, lombricidi e erbicidi seccatutto che sono stati sversati per cinquanta anni nel Salento provocando l’inaridimento dei terreni. Nel caso della xylella la soluzione che viene proposta è l’eradicazione. E riproveranno a cementificare forse? Ma perchè no! Ovviamente per debellare queste cattive oppressioni tiranniche locali (sempre interne, dicono!) … e per dare il solito lavoro, libertà, progresso …
Interessante anche dare un quadro della real politik che attraversa indelebile questi oltre 150 anni di sfruttamento e di manipolazione del meridione. Chi sono questi manipolatori? Una casta? Una elite senza nome? I rettiliniani?
Beh intanto parlando di 1861 dobbiamo indirizzare lo sguardo alla Londra di quei tempi, alle società bancarie che finanziarono l’invasione e i liberali anti borbonici, il perdurare dei loro interessi economici nella “colonia” Sud, i giornali (sig), poi nel corso dei decenni arriviamo agli industriali legati al potere e servi dei poteri che si sono via via riaffermati, ossia le varie classi politiche da destra, al centro, alla sinistra che hanno speculato i loro malaffari nel Sud, quindi con le associazioni a loro collegate … il tutto per sfruttare le genti, l’agricoltura e il futuro salentino e pugliese. Oggi lo vediamo con coloro che sono favorevoli alle eradicazioni degli ulivi nel Salento; dopo che per quasi cinquanta anni il Salento, di tutta Italia, è stato il miglior venditore di fitofarmaci Roundup della ditta Monsanto, ditta guarda caso discendente di quei finanziatori dell’invasione dei Savoia nel Sud nel 1861. Tutto torna … E’ liberismo e neoliberismo dipanato in oltre 150 anni.

Personalmente ho individuato 10 costanti che si perpetuano ciclicamente nel tempo dal 1861 ad oggi

1- Il meccanismo con cui si sviluppa questa guerra quotidiana La prima costante è nel meccanismo con cui si sviluppa questa guerra quotidiana. Esso è sempre uguale a se stesso; ed è divenuto sistemico; un sistema di coercizione in base al quale (dal 1861 ad oggi) : deve sempre sembrare che il Meridione debba essere liberato da qualche tiranno o da qualche oppressione. Tiranno ed oppressione che, ovviamente, devono risultare essere sempre interni al Meridione.
2- Il problema deve essere sempre interno al meridione
La seconda costante infatti, è che questi “problemi” (?) sono sempre puntualmente imputati al territorio meridionale, ossia sono sempre interni al Meridione, quasi si voglia supporre siano connaturati con il dna di questi luoghi.
3 – Una guerra psicologica La terza costante è che dopo oltre 150 anni di guerra quotidiana, i principali caduti in battaglia di questa guerra invisibile (e all’invisibile) sono state le nostre idee, la nostra memoria, la nostra cultura, la nostra coscienza. Si sono combattute le idee; in una maniera sottile e nascosta, manipolando le menti, elargendo falsità, plasmando la società. Si tratta di una guerra psicologica che vuole combattere l’idealizzazione di un sempre nuovo fantomatico cattivone interno al Sud.
4 – Una guerra ciclica La quarta costante è la sopra menzionata guerra ciclica e permanente nel Sud appunto, che corrisponde ad una paura indotta. Ossia in un arco di tempo che va dal 1861 ad oggi, ciclicamente sono stati propinati sempre nuovi oppressori del Meridione che, ripeto, sono individuati sempre internamente al Meridione. E questi oppressori vengono fatti percepire come mali che attentano al benessere del Sud. Si induce quindi la massa a individuare sempre un nuovo nemico (ripeto ancora, interno al Sud) al quale portare guerra. Si attua così una sorta di guerra psicologica (e ciclica) al male di turno: una guerra perenne, appunto per eliminare ogni fantomatico oppressore, che non ha mai un volto, ma che è idealizzato in un sempre nuovo malessere interno al Sud. E chi è che fa questa guerra? E contro chi? E’ una guerra di tutti contro nessuno; o meglio è contro le paure, contro il nulla, contro l’armonia. Intanto in questo modo (lentamente) si plasma la società, e lentamente si fa accettare alla gente ogni cambiamento. Cosa che non sarebbe possibile se questi cambiamenti fossero attuati dall’oggi al domani.
5 – Benefici economici La quinta costante è che ciclicamente questo sistema ha portato dei benefici economici ma solo in determinate tasche e con scarsissime ricadute positive sul territorio meridionale. Effettivamente ciò che fa sistema vuol dire che è, e che è stato redditizio. Ma mai per il Sud. Si pensi all’Ilva o a Cerano.
6 – Manipolazione di massa permanente La sesta costante
è racchiusa in una coercizione (manipolazione di massa permanente) ben espressa da David Icke, che propone il concetto di : PROBLEMAREAZIONESOLUZIONE. Questa tecnica di manipolazione di massa serve ad evitare opposizione a quello che è l’obiettivo dei “manipolatori”, e addirittura riesce a condizionare la gente per far in modo che sia la gente stessa a richiedere sia raggiunto l’obiettivo che i “manipolatori” volevano ottenere sin dall’inizio. Questa costante perdura dal 1861 e ha attraversato indenne tutte le ere politiche sino ad oggi, anche se di volta in volta ha cambiato nome. Funziona così : si crea un problema e si utilizzano i mass media per manipolare l’opinione pubblica in relazione al problema che si è creato, aspettando la reazione del popolo; il quale chiederà che venga fatto qualcosa per risolvere il problema. A quel punto coloro che hanno avallato il problema, useranno di nuovo i mass media o i governi per offrire la loro soluzione. In questo modo (subdolo) si è manipolata la popolazione meridionale e si è fatto richiedere dallo stesso popolo ciò che si voleva. Viene cioè creata una reazione da parte del popolo, il quale richiederà una immediata protezione – Provo a ripetere il concetto – Diciamo che si voglia raggiungere un obiettivo che il popolo non accetterebbe dall’oggi al domani. Pertanto si procede per piccoli passi, in modo da far accettare gradualmente la soluzione che verrà proposta. Ipotizziamo che si voglia impiantare una qualche industria (o cancellare qualche vecchio monopolio industriale) : qualcuno inventerà un problema (distaccato dalla realtà) tipo “la questione meridionale”, “l’inerzia”, “la xylella”, avallando teorie lombrosiane per dar valore alla tesi del problema proposto. Viene quindi attivata una ferrea campagna mediatica per convincere l’opinione pubblica che il territorio è arretrato per colpa di “questione meridionale”, “inerzia” o “xylella”. Cioè si vuol far intendere che ad esempio si possa risolvere la mancanza di lavoro nel Sud, debellando il (falso) problema della questione meridionale, dell’inerzia, della xylella … e così via. Attorno a questi falsi problemi si riesce a scatenare panico e quindi una forte REAZIONE della gente, al punto da far pensare a tutti che per risolvere il problema che è stato avallato bisogna trovare una soluzione; la quale sarà esattamente quella che i “manipolatori” si erano prefissati di raggiungere sin dal principio. Infatti mentre la gente dirà : “cosa accadrà, bisogna fare qualcosa“, ecco che subentra la tanto attesa SOLUZIONE. Soluzione … che però non risolverà alcunchè, in quanto sarà una non-soluzione, e comunque ottenuta tramite una coercizione subdola, una manipolazione di massa, una truffa silenziosa e raffinatissima.

7 – Cementificare è la soluzione permanente  La settima costante è che ciclicamente si offre al Meridione la medesima soluzione : la cementificazione; che di volta in volta compenserà ogni sforzo (…) E lasciando sopravvivere le generazioni a venire in un mediocre livello di finto benessere, si otterrà anche di far dimenticare facilmente alle generazioni future il ciclo che le ha precedute. Basti pensare alle dimenticate lotte dell’Arneo e delle tabacchine.

Lotte delle Terre dell’Arneo

Una costante questa da ricercare nel concetto della manipolazione di massa in atto dal 1861, per il quale riprendo la frase di Publio Cornelio Tacito «desertum fecerunt et pacem appellaverunt» : Fecero il deserto e lo chiamarono pace. Ossia come dicevo il sistema resta il medesimo dal 1861 ad oggi : deve sempre sembrare che il Meridione debba essere liberato da qualche tiranno o da qualche oppressione interna. Ma soprattutto in questo modo, riproponendo un sempre nuovo cattivone da distruggere (in una guerra psicologica che vuole combattere l’idealizzazione di un sempre nuovo fantomatico cattivone interno al Sud) si riesce a ottenere che la massa ignori le finalità ultime e si convinca della necessità di fare una guerra al problema posto (questione meridionale, inerzia, xylella), per conquistare una pace persa; e per far ciò la massa chiederà al suo carnefiche che venga fatto deserto. Eppure, se pur convincenti (guardando la storia delle cose dal 1861 ad oggi), queste “logiche” sembrano però alquanto strane e per lo più la soluzione (che è sempre uguale a se stessa : la cementificazione cioè) pare sia sempre calata dall’esterno! E invogliata da una stirpe di meridionali anti meridionalisti che da decenni attuano politiche sociali e ambientali che mirano a “salvare” il Sud … distruggendolo.
8 – Lo fanno per noi L’ottava costante è che sin dal principio l’importante è aiutare (?) il meridione contro questi oppressori cattivi; cementificando, ovvio.
Il tutto per far crescere il Sud e sempre in nome dell’unitá nazionale.
9 – cancellare la memoria storica La nona costante è che dal 1861 ad oggi l’intero Sud, senza accorgersene è divenuto una colonia sottomessa ad una dittatura soft (della quale pochi coraggiosi ne ammettono l’esistenza!). E, dopo che gli è stata cancellata la sua memoria storica, l’intero meridione senza accorgersene è stato condizionato ad assuefarsi alla schiavizzazione dei suoi carnefici, quei manopolizzatori legati alle poltrone e ad interessi economici. Pare che siano le logiche (illogiche) del liberismo e del capitalismo a voler cancellare la memoria storica. Una linea che pertanto risale alle prime manovre avviate sin dall’Unità d’Italia.

10 – vietato alzare la voce La decima costante Utile anche ricordare che per oltre 150 anni allorquando qualcuno abbia alzato la voce contro questo sistema, ecco che la dittatura sommersa (di cui nessuno vuole ammetterne l’esistenza) è passata da soft a strong: ultimamente con sindaci, medici, politici prontissimi a far intervenire asl, polizia e magistratura con manganellate, multe o carcere per tappare la bocca a quei cittadini attivi e per reprimere con la forza chiunque tenti di destabilizzare il sistema di poltrone e di potere. E talvolta anche con abusi di potere! In quanto il Sud deve stare fermo, deve restare zitto e sottomesso,  e deve sopravvivere costretto in questa perenne guerra infinita … per proseguire la sua lotta ai fantasmi (inventati) … e affinchè possa “liberarsi” (…).
Forte vero?
In conclusione : non vi sembra che “questione meridionale”, “arretratezza” e “xylella” siano tutte invenzioni ad hoc per alimentare una guerra perenne? E per quanto tempo ancora la soluzione resterà come al solito : CEMENTIFICARE? Con tutto ciò che consegue al silenzio indotto : Pesticidi, Ogm, Tap, Xylella, 275, Discariche … O, come dirla in altri termini? Sarà che questa guerra perenne nel Meridione è funzionale esclusivamente a banche, strade, rifiuti, voto di scambio …  e basta?
Poi dicono che il problema del Sud è la mafia. Certo, la mafia raffinatissima di certi colletti bianchi!jhgfghjklkj

IL REGNO BORBONICO ANNOVERA MOLTI PRIMATI

DAVID ICKE in PROBLEMA REAZIONE SOLUZIONE – XYLELLA – i Servizi di BelSalento

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Ricerche a cura del dott Giovanni Greco;
dott in Conservazione dei Beni Culturali, con laurea in archeologia industriale, è studioso e autore di numerose ricerche sul Salento, Erasmus in Germania nel 1996, ha viaggiato per venti anni in Italia e in Europa, ha lavorato un anno in direzione vendite Alitalia nell’aeroporto internazionale di Francoforte, ha diretto per cinque anni la sezione web di un giornale settimanale cartaceo italiano a Londra, libero professionista, videomaker, artista raku, poeta, webmaster, blogger, ambientalista, presentatore, art director, graphic designer, speaker radio, giornalista freelance Internazionale iscritto presso l’agenzia GNS Press tedesca, collabora come freelance con diverse realtà sul web e sul territorio locale. Dal 1998 è direttore responsabile della rivista on line “BelSalento.com – arte, storia, ambiente, politica e cultura della Terra dei Due Mari – Servizi di Fruizione Culturale”. BelSalento è un progetto a cura del dott Giovanni Greco

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