Galatina, Lecce – secondo lotto tangenziale sud ovest – su un piano regolatore degli anni ’70 del ‘900

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a cura del dott Giovanni Greco video del 6 febbraio 2015

Galatina, Lecce – secondo lotto tangenziale sud ovest – su un piano regolatore degli anni ’70 del ‘900

con Antonio Baldari ambientalista in difesa della Quercia Vallonea – servizio di Giovanni Greco.

Anche una interrogazione parlamentare al Senato del Movimento 5 Stelle in difesa della famosa Quercia Vallonea di Galatina, e firmata dagli On. Senatori BUCCARELLA, DONNO, LEZZI – Ai Ministri dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare, delle politiche agricole, alimentari e forestali e per i beni, le attività culturali e il turismo.

La Quercia Vallonea di Galatina, detta di “San Sebastiano sulla collina“,

anche se molto più giovane delle altre Quercie sorelle salentine, quella di Galatina rappresenta un unicum per la sua rarità; si può dire che è un’eccezione e che pertanto va tutelata; non a caso questa stessa Quercia rientra in un progetto internazionale dell’Unesco per la salvaguardia del suo geosperma; a testimonianza che si tratta di un bene arboreo prezioso per tutta la comunità scientifica.
Ma il clamore degli ambientalisti e i gridi d’allarme dei Senatori dei 5 Stelle sono più che motivati. Infatti negli ultimi anni la corsa al cemento facile (stesso discorso vale anche per le biomasse) sembra sia il metodo sbrigativo “e alla buona” con il quale amministratori ingegneri e tecnici locali procedono spesso oscurando questo e quel particolare aspetto ambientale e/o naturalistico pur di eseguire la loro (folle) opera di cementificazione o di colata di asfalto o di eradicazione selvaggia …

In questo caso a Galatina per la realizzazione della tangenziale sud ovest (ossia la nuova strada provinciale, la cosidetta circonvallazione ovest, su un progetto che risale a metà anni settanta), nel primo dei due lotti previsti, già si denota una completa “noncuranza” degli aspetti ambientali a cominciare dalle distanze di scavo: queste di norma sono previste per legge e regolamentate per lavori strategici nelle immediate vicinanze di monumenti della natura; come dovrebbe essere proprio per la Quercia Vallonea. Ma invece queste regole non sembra valgano per il nostro bene arboreo e moumentale di Galatina dove, evidentemente, per la burocrazia locale è più che normale scavare a pochissimi metri da questa pianta e dalle sue radici, gettarvi cemento e colarvi asfalto.

Purtroppo per molti burocrati poco importa che il territorio abbia simili beni ambientali di notevole pregio (cosa che accade anche su tutto il resto del territorio salentino, per la considerazione minima che spessissimo molti burocrati hanno di queste e di altre tipologie di beni; giacchè il Salento è pieno di tombe neolitiche o medioevali, masserie  etc).

  • Inutile fare un elenco di beni soppressi per fare rotatorie o per imporre strade inutili, piste ciclabili o quant’altro in quanto la visione degli amanti della natura è rivolta al rispetto dell’ambiente e degli esseri che lo abitano. Mentre la visione di chi specula su colate di cemento e asfalto … senza ombra di dubbio non è la stessa.

Quindi l’attualità dei tecnici di Galatina, che non salvaguardano la loro pur famosa ed importante Quercia Vallonea (che è un bene davvero unico e raro) … Loro non fanno come gli ambientalisti (questi ultimi si sa, guardano invece agli aspetti storico paesagistici del  territorio, per rivalutarlo e dargli anche un genius loci adeguato alla loro terra natìà) … i tecnici di Galatina invece no! … a quanto pare questi tecnici al massimo guardano si al passato, ma ad un altro tipo di passato; nello specifico mirano ai piani regolatori degli anni ’70 del ‘900, quando si pensava di fare strade e si ipotizzavano progressi strategici nella rete stradale della periferia di Galatina. Ma sono passati 50 anni da allora ad oggi; e di cose ne sono cambiate da allora ad oggi. Pertanto ci limitiamo ad affermare che, come al solito, la speculazione del cemento e dell’asfalto di mille burocrati locali non porta mai effettivamente lo sviluppo promesso. Anzi come in questo caso è fonte di regresso.

  • Fino a oltre mezzo secolo fa, questa Quercia era isolata fra le campagne a ridosso della periferia di Galatina, dove a suo tempo c’era la Masseria di San Sebastiano (oggi scomparsa) e questa pianta monumentale all’epoca  era parte dello scenario naturale di quella bucolica terra del sud che ormai non c’è più. La nostra Quercia Vallonea è anche conosciuta come “la Quercia di San Sebastiano sulla collina“, ed è del tipo Quercus macrolepis : una specie autoctona rara e protetta, anzi parliamo di un esemplare monumentale in via di estinzione che assieme a pochi altri ancora sopravvivono nel territorio salentino.
  • Ad es in Tricase si trova una quercia vallonea di ragguardevoli dimensioni, nota come quercia dei 100 cavalieri, dell’età stimata di circa 900 anni; a Cocumola vi è un esemplare nel giardino del palazzo baronale di circa 400 anni; a Corigliano d’Otranto si può ammirare un esemplare spettacolare con una chioma di 20 metri ed un’altezza di circa 15 metri; un altro esemplare di quercia vallonea si trova a Taurisano davanti alla chiesetta del Crocefisso in Via Emile Namer e un’altra, molto piccola, si trova vicino a Gallipoli sulla strada per Alezio.
    cfr : http://it.wikipedia.org/wiki/Quercus_ithaburensis_macrolepis

a cura di Giovanni Greco

qui le foto del 29/3/2016

qui le foto del 23/3/2016

qui le foto del febbraio 2015

Interrogazione parlamentare per salvare Vallonea – Galatina –

http://www.senato.it/japp/bgt/showdoc/showText?tipodoc=Sindisp&leg=17&id=700071

Atto n. 4-00196

Pubblicato il 16 maggio 2013, nella seduta n. 23

BUCCARELLA , DONNO , LEZZI –
Ai Ministri
– dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare,
– delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali
– per i Beni, le Attività Culturali e il Turismo.

Premesso che, a quanto risulta agli interroganti:
da oltre un anno, nella città di Galatina, in provincia di Lecce, è in corso una crescente mobilitazione civica tesa a salvare “La grande quercia vallonea di San Sebastiano in Galatina”, plurisecolare albero di una specie molto rara che domina il panorama dell’immediata periferia del paese;
è stata prevista nella zona la realizzazione di una nuova strada provinciale (circonvallazione ovest). I lavori, già cominciati nel primo dei due lotti previsti, denotano, ad avviso di molti cittadini e associazioni della zona, una marcata noncuranza e mancanza di rispetto per gli alberi che sono nei dintorni del percorso stabilito con quotidiani abbattimenti;
il progetto prevede il passaggio della nuova provinciale addirittura sotto la chioma della grande quercia con escavazione e gettate di cemento e asfalto a ridosso dell’apparato radicolare della pianta, con conseguente inevitabile danneggiamento dello stesso e sofferenza dell’albero;
la grande quercia vallonea riveste per la cittadinanza una forte valenza culturale (in effetti da quella pianta si estrae il tannino, sostanza necessaria alla concia delle pelli, attività che da sempre ha caratterizzato la zona), oltre ad essere un luogo di incontro e punto di riferimento per i cittadini di Galatina che le hanno addirittura conferito il nome del santo patrono della contrada;
la grande quercia vallonea è specie vegetale autoctona molto rara in Italia e quasi esclusiva della zona salentina, tanto che il Ministero dell’ambiente, con decreto ministeriale del 3 aprile 2000, concernente la tutela delle aree su cui insistono alberi della specie vallonea, dichiara le stesse siti di importanza comunitaria (SIC) e zone di protezione speciali (ZPS), individuandole ai sensi delle direttive 92/43/CEE e 79/409/CEE (foreste di quercus macrolepis cod. 9350);
ad adiuvandum si ricorda che la quercia vallonea figura fra le specie per le quali è riconosciuta a livello mondiale l’esigenza di istituire riserve per salvaguardare lo stock genetico (Unesco 1979), ed inoltre è inserita nella lista rossa nazionale delle specie a rischio;
vi è la possibilità, con una lieve modifica al progetto originario, di salvaguardare questo monumento vivente; tuttavia, gli organi territoriali competenti (Regione Puglia, Provincia di Lecce, Comune di Galatina) sono rimasti insensibili ai richiami, alle soluzioni proposte e alle ripetute sollecitazioni effettuate da cittadinanza, associazioni, orto botanico di Lecce dell’Università del Salento;
la vicenda ha ottenuto gli onori della cronaca nazionale con la pubblicazione su “la Repubblica” di un articolo in data 20 gennaio 2013;
la tutela delle alberature è prevista dal codice dei beni culturali e del paesaggio di cui al decreto legislativo 22 gennaio 2004, n. 42, che, nella parte III, tra i beni paesaggistici annovera, per il loro notevole interesse pubblico, anche le cose immobili che hanno cospicui caratteri di bellezza naturale, singolarità geologica o memoria storica, ivi compresi gli alberi monumentali,
si chiede di sapere:
se i Ministri in indirizzo siano a conoscenza della situazione;
quali iniziative intendano assumere, per quanto di competenza, al fine di tutelare la grande quercia vallonea di San Sebastiano in Galatina ed evitare che questo ulteriore scempio danneggi il panorama unico offerto dal monumentale albero.

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Ricerche a cura del dott Giovanni Greco;
dott in Conservazione dei Beni Culturali, con laurea in archeologia industriale, è studioso e autore di numerose ricerche sul Salento, Erasmus in Germania nel 1996, ha viaggiato per venti anni in Italia e in Europa, ha lavorato un anno in direzione vendite Alitalia nell’aeroporto internazionale di Francoforte, ha diretto per cinque anni la sezione web di un giornale settimanale cartaceo italiano a Londra, libero professionista, videomaker, artista raku, poeta, webmaster, blogger, ambientalista, presentatore, art director, graphic designer, speaker radio, giornalista freelance Internazionale iscritto presso l’agenzia GNS Press tedesca, collabora come freelance con diverse realtà sul web e sul territorio locale. Dal 1998 è direttore responsabile della rivista on line “BelSalento.com – arte, storia, ambiente, politica e cultura della Terra dei Due Mari – Servizi di Fruizione Culturale”.
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a cura di Giovanni Greco

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