Alfonso Sozy Carafa (1704 –1783) vescovo di Lecce

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ricerche a cura del dott Giovanni Greco

 

Alfonso Sozy Carafa (1704 –1783) vescovo di Lecce

Il sarcofago di Sozy Carafa è situato alla destra della cappella di S. Andrea e fu realizzato nel 1761 da Giovan Battista Pinto sullo stesso disegno del Battistero per volontà di Mons. Sozy Carafa, che ventidue anni dopo vi fu sepolto. Nel basamento si scorgono un altorilievo centrale con teschio ed ossa incrociate e due laterali con clessidre alate simbolo del tempo che “vola”; al centro, tra il ritratto ad olio su tela ovale e l’epigrafe commemorativa, l’urna vera e propria; sopra, il fastigio con lo stemma.

I Carafa o Caraffa sono una nobile ed antichissima famiglia di origine napoletana, decorata dei più alti titoli e divisa in numerosi rami. Alfonso Sozy Carafa nacque il 7 marzo 1704 da Nicolò e Anna Merenda, signori di San Nicola Manfredi. Il 7 giugno 1727 fu ordinato presbitero. Il 15 luglio 1743 fu eletto vescovo di Vico Equense. Ricevette la consacrazione episcopale il 25 luglio successivo per l’imposizione delle mani dell’arcivescovo di Conza Giuseppe Nicolai. Istituì il seminario vescovile che in seguito fu innalzato a seminario arcivescovile. Il 15 novembre 1751 fu trasferito alla sede di Lecce. Il 6 novembre 1757 consacrò la cattedrale, dopo lunghi anni di lavori voluti dal vescovo Luigi Pappacoda. Nel 1761 fece restaurare l’episcopio, affidandone i lavori all’architetto Emanuele Manieri. Morì il 19 febbraio 1783. È sepolto nella cripta della cattedrale di Lecce.

Palazzo Carafa

Nel 1764 il vescovo Alfonso Sozy Carafa con progetto di E. Manieri, patrocinò la ricostruzione dell’antico monastero delle Paolotte, facendo abbattere la precedente struttura molto danneggiata. Lo stemma della famiglia Carafa compare sulla facciata dell’edificio, che diverrà raffinato, con finestre in stile Rococò e cornici ricurve.  L’edificio è costituito da tre piani con pianta a elle. Dopo l’Unità di Italia divenne sede del Comune. La facciata è percorsa da un ordine di lesene a ritmo alterno di campate con una e due finestre, mentre sui battenti del portale vi sono i simboli araldici dei conti normanni che dominarono la città tra XI e XII secolo. Nel tempo è stato abitato da diversi ordini monastici fino a quando, il vescovo Nicola Caputo, lo destituì dalla sua originaria funzione di sede religiosa per passarlo nelle mani della Provincia di Lecce che lo proclamò sua sede definitiva. In seguito la struttura fu ulteriormente modificata all’interno e all’esterno con finestre e balconi in stile Neoclassico. Il portone centrale fu sormontato da un balcone e nel 1917 fu abbattuta la cappella annessa all’edificio. Al suo posto vi è oggi la Sala Consigliare. Palazzo Carafa è la sede del Comune ed è in via Francesco Rubichi 16 a Lecce.

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Ricerche a cura del dott Giovanni Greco;
dott in Conservazione dei Beni Culturali, con laurea in archeologia industriale, è studioso e autore di numerose ricerche sul Salento, Erasmus in Germania nel 1996, ha viaggiato per venti anni in Italia e in Europa, ha lavorato un anno in direzione vendite Alitalia nell’aeroporto internazionale di Francoforte, ha diretto per cinque anni la sezione web di un giornale settimanale cartaceo italiano a Londra, libero professionista, videomaker, artista raku, poeta, webmaster, blogger, ambientalista, presentatore, art director, graphic designer, speaker radio, giornalista freelance Internazionale iscritto presso l’agenzia GNS Press tedesca, collabora come freelance con diverse realtà sul web e sul territorio locale. Dal 1998 è direttore responsabile della rivista on line “BelSalento.com – arte, storia, ambiente, politica e cultura della Terra dei Due Mari – Servizi di Fruizione Culturale”.
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